Per evitare che una questione di carattere vitale che coinvolge numerosi connazionali all’estero, vittime di una ingiustizia colossale da parte del governo italiano, cada nel dimenticatoio, è opportuno ricordare che lo scorso 16 dicembre gli italiani nel mondo hanno dovuto far fronte al versamento del saldo dell’Imu e della Tasi sulla loro casa in Italia per effetto della mancata soluzione della disparità del trattamento fiscale degli italiani all’estero sui loro immobili in Italia.
Restano pertanto a tutt’oggi ancora inattese le aspettative di coloro che ritengono di essere trattati in modo discriminatorio e penalizzante dal governo italiano.
I nostri deputati e senatori, che hanno sempre, sin dall’inizio del loro mandato, promesso di impegnarsi per risolvere il problema, discutono se approvare o meno la finanziaria, dimentichi di questo argomento. Stupisce infatti il fatto che nessuno degli eletti all’estero abbia ritenuto di proporre di inserire nella finanziaria la soluzione di tale questione, dando dimostrazione di non adoperarsi concretamente per eliminare l’attuale discriminazione relativa a tale trattamento.
Così facendo essi si rendono responsabili di fronte ai connazionali del perpetuarsi di questo trattamento ingiusto e penalizzante da parte del governo italiano. La loro complicità costringe gli italiani all’estero all’esborso di pesanti oneri iniqui, in barba alle giuste attese di chi li ha eletti a loro rappresentanti.
Come si giustifica questo atteggiamento da parte dei nostri eletti, che continuano a tradire le aspettative di tanti italiani nel mondo e a non mantenere fede alle loro promesse fatte per difendere gli interessi dei loro elettori?
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