Lo scorso 21 gennaio l’attuale maggioranza, per un piatto di cardi rossi e turchini (vds la poesia Davanti a San Guido), si è venduta lo Stato italiano. Il Senato ha infatti approvato l’abolizione del reato di clandestinità contenuta nel ddl sulle misure alternative al carcere. Il provvedimento ora passerà alla Camera, ma ormai è sicuro che il processo di disgregazione della nostra povera Italia portato avanti dalla sinistra, dalla funesta coalizione governativa e dal m5s, non possa essere fermato.
Da anni stiamo svendendo i nostri valori, le nostre tradizioni e tutto in nome dell’integrazione e tutto ciò non può che far il paio con una politica estera inesistente e/o inconcludente, la quale si basa solo su note di protesta. Già in passato il governo Prodi ebbe la stravagante, per non dire vergognosa, idea della "legge sui ricongiungimenti" con la quale si dava una pensione, superiore alla minima sociale dei nostri anziani, a stranieri che non avevano versato alcun contributo. Se a questo aggiungiamo la campagna contro il Presepe, il Crocefisso e le sovvenzioni elargite per la costruzioni di moschee nelle quali è anche capitato che si predichi l’intolleranza religiosa, il quadro della vergognosa svendita è eloquente.
Ci stiamo svendendo e chi deve vigilare sui nostri valori, tradizioni e difendere la nostra società si comporta come "quell’asino bigio che rosicchiando un cardo rosso e turchino non si scomodò".
































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