Un minuto di silenzio per le vittime dell’Ilva e i morti provocati dall’inquinamento. E’ anche cosi’ che sta prendendo forma, in piazza Immacolata a Taranto, la manifestazione organizzata da tutti quei cittadini che si dicono d’accordo con la decisione dei magistrati di chiudere l’Ilva. Per ora, a poche ore dall’inizio del vertice che, in prefettura, vedra’ la presenza, tra gli altri, del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e dello Sviluppo, Corrado Passera, nel cuore della citta’, tra i manifestanti, sembra esserci piu’ un clima di festa che di tensione. Al ritmo di ‘Nun te reggae piu’ di Rino Gaetano, in piazza applausi e slogan come ‘Taranto libera’.
APECAR ‘INTERDETTO’, LO SOSTITUISCE CARRELLO CON HI-FI Un carrello sul quale e’ stato montato un impianto hi-fi ha preso il posto dell’Apecar all’assemblea pubblica in piazza Maria Immacolata a Taranto. L’Apecar, diventato il simbolo della rinascita dei tarantini, non e’ stato portato in piazza dal comitato ‘Lavoratori e cittadini liberi e pensanti’ perche’ il suo uso e’ stato vietato ieri dal questore Enzo Mangini, per motivi di ordine e sicurezza pubblica. ‘Eccolo qua, l’Apecar eccolo qua. E’ solo qua, l’Apecar e’ solo qua’, lo slogan intonato dal comitato all’inizio dell’assemblea in favore dei provvedimenti di sequestro della magistratura degli impianti a caldo dell’Ilva di Taranto.
SINDACO TARANTO; DIFENDO MAGISTRATI,GOVERNO CI AIUTI ‘Sono ingiusti gli attacchi al gip o alla procura. Piuttosto, mi auguro che il governo venga a Taranto con le idee molto chiare e non usi la citta’ per una sfilata di chiacchiere. Abbiamo bisogno di fatti concreti’. Lo dice alla Stampa il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno. ‘Il governo – aggiunge – deve dire a Emilio Riva di fare presto, di finanziare tutte le opere necessarie per mettere a norma gli impianti. Noi ci auguriamo che al di la’ delle incomprensioni, si proceda velocemente a sanare una situazione intollerabile’. ‘Qui per il lavoro sono morti operai e semplici cittadini. Non e’ accettabile, ma fare giustizia e’ insufficiente perche’ la fabbrica inquina ancora e allora bisogna rendere l’Ilva compatibile con Taranto’. ‘Taranto e’ una citta’ inquinata da troppo tempo – sottolinea Stefàno -. Non possiamo che partire da qui e le responsabilita’ sono delle classi dirigenti che hanno sottovalutato il problema’.
CLINI E PASSERA, DUE MINISTRI A TARANTO Si tenta di trovare una soluzione al complicato puzzle dell’Ilva. Sono previsti oggi a Taranto, dalle 11.30 alle 16, i vertici tra i ministri Corrado Clini (Ambiente) e Corrado Passera (Sviluppo economico) con le autorita’ locali, a iniziare da Nichi Vendola, governatore della Puglia, e i parlamentari di Pdl, Pd, Udc e Fli fino al vescovo della citta’. In calendario, nella sede della Prefettura, anche il colloquio con Bruno Ferrante, presidente dell’Ilva. ‘Il maggiore impegno di questi giorni e’ quello di evitare la chiusura senza ritorno dell’Ilva di Taranto’, ha dichiarato Passera al settimanale ‘Oggi’. Ma non sara’ facile raggiungere l’obiettivo. Ieri all’Ilva ci sono state due ore di sciopero, dalle 10 alle 12, proclamate da Fim e Uilm contro gli sviluppi giudiziari della vicenda di inquinamento ambientale da parte dello stabilimento siderurgico. E’ stata la terza giornata di iniziative indette da Fim e Uilm, a cui la Fiom non ha aderito perche’ ritiene che abbiano come controparte polemica la magistratura che ha decretato la chiusura dei reparti piu’ inquinanti. I metalmeccanici della Cgil pensano invece che alla magistratura vada riconosciuto il merito di aver puntato l’indice sulla contraddizione tra salvaguardia ambientale e inquinamento industriale.
Su ‘Repubblica’ di oggi Stefania Prestigiacomo, ex ministro dell’ Ambiente, smentisce che il suo dicastero abbia subito delle pressioni – come emergerebbe da alcune intercettazioni telefoniche – affinche’ fossero concessi all’Ilva i riconoscimenti dei vincoli ambientali per la propria produzione. A questo proposito, il ministro Clivi precisa a Tgcom24: ‘Quello che posso dire e’ che l’autorizzazione integrata ambientale e’ stata rilasciata il 4 agosto 2011 dal ministro Stefania Prestigiacomo ed e’ stata condivisa con il presidente della Regione Puglia e naturalmente con il ministro dello Sviluppo economico di allora’.
Il ministro dell’Ambiente conferma la posizione del governo di non contrapporsi alle decisioni della magistratura: ‘Nessun decreto in vista da parte del governo sull’Ilva, stiamo seguendo la strada maestra prevista dalla legge. Il 30 settembre chiudiamo la procedura per rilasciare l’autorizzazione integrata ambientale. Se Ilva accetta le prescrizioni che daremo, gli impianti potranno continuare a essere eserciti. Se non li accetta, dovremo ricorrere ad altre soluzioni’. Quanto alla bonifica, Clini ribadisce: ‘E’ a carico dell’azienda, non ci sono dubbi al riguardo. E’ una norma europea, mi sembra che l’Ilva abbia ben chiaro questo problema’.
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