Concluso lo scrutinio delle schede, se diamo uno sguardo ai risultati delle ultime elezioni, è evidente la valutazione politica differente dei risultati elettorali tra gli italiani dentro e fuori dei confini nazionali. Mentre in Italia abbiamo assistito a un resuscitato PDL, il grande successo del M5S e la vittoria numerica del PD, con un Senato diviso in tre e in generale l’impossibilità di trovare una accordo tra di loro, nella circoscrizione estero si nota un Pd rafforzato rispetto al 2008, e il successo della Lista "Monti" e del MAIE, un modesto successo del M5S e una debacle per il PdL.
Da questa differenza sono partite, da alcuni analisti e delusi aspiranti parlamentari, delle valutazioni riguardo il voto all’estero, spesso poco obiettive e superficiali, con l’illazione che chi vive all’estero non capisca i problemi dell’Italia o comprenda la realtà italiana, o che noi oltre confine non sappiamo neanche difendere i nostri interessi specifici (riferendosi all’IMU). In poche parole ritorna la polemica che in fondo gli italiani all’estero non dovrebbero votare, perche non conoscono i "fatti" italiani o come dice qualcuno non pagano le tasse! Alla faccia di chi in Italia evade il fisco.
Lasciando le insinuazioni di parte, questa volta, dopo le promesse elettorali del 2008 e con la brutta esperienza del Sen. Mantica, gran parte degli italiani all’estero ha votato con senso di realtà e pragmatismo, votando chi veramente si è battuto per i nostri interessi e diritti in Parlamento e sul territorio. Gli italiani all’estero hanno cercato, in una situazione finanziaria difficile per l’Italia, di essere propositivi in alternativa dei forti tagli, di chiudere e azzerare tutto! Di certo non ci siamo fatti blandire da chi prometteva la "la luna nel pozzo" , come l’annullamento IMU e il rimborso per il 2012, 1000 euro a ogni disoccupato e altre fantasticherie, senza spiegare agli italiani dove prendere i soldi. Il debito enorme dello Stato? Un bilancio di Stato equilibrato? Un’economia allo sfascio e lo spread (e interessi) in crescita … ma chi se ne frega!! Stiamo ritornando sull’orlo del burrone, come nel 2011. Gli italiani all’estero questa volta non si sono fatti influenzare dal senile "Casanova" e venditore di aria fritta e tantomeno dal guru urlante di piazza e di certo non è il voto all’estero a portare l’Italia nell’attuale situazione. Di certo resta che se gli Italiani nella madrepatria avessero votato come i loro connazionali all’estero non saremmo in questa difficile situazione di stallo, dove nessuno dei "pseudo" vincitori vuole trattare con l’altro, portando il Paese all’ingovernabilità e a gravi difficoltà finanziare per l’Italia e l’Europa, diventando nuovamente un caso di instabilità e preoccupazione in Europa. Speriamo fortemente che prevalga responsabilità e buon senso e che si trovi un compromesso, per il bene dell’Italia e degli italiani dentro e fuori dei confini.
*CTIM/Franconia Membro Comites di Norimberga
































Discussione su questo articolo