Un sospiro di sollievo, un’altra battaglia vinta da parte del popolo animalista e antispecista che ormai ha fatto di Green Hill il simbolo di tutti i maltrattamenti sugli animali. I beagle nati e allevati per finire nei laboratori per la sperimentazione animale restano sotto sequestro probatorio, nessuno escluso; sia che si trovino ancora nei capannoni di Montichiari, sia che siano gia’ stati affidati alle loro nuove famiglie. Ad oggi sono oltre 800 i beagle che hanno lasciato quello che e’ stato ribattezzato ‘allevamento lager’ e le operazioni di consegna fuori dai capannoni del colle San Zeno sono riprese gia’ oggi. Insieme ai cani, resta nelle disponibilita’ della Procura di Brescia anche tutta la documentazione che era stata sequestrata nel corso dei rilievi degli inquirenti lo scorso 18 luglio. I legali dell’azienda ne avevano chiesto il dissequestro, o per lo meno la possibilita’ di realizzarne delle copie. Nulla da fare.
In mattinata i giudici del Tribunale del riesame di Brescia, in composizione collegiale presieduta da Anna di Martino, con l’ordinanza hanno insomma disposto che beagle e documenti di Green Hill debbano restare sotto sequestro probatorio. Sono stati dissequestrati, invece, le strutture dell’azienda e il mangime per gli animali al suo interno. Ma ‘quest’ultimo aspetto – ha voluto specificare la LAV, insieme a Legambiente custode giudiziaria dei cani – non significa nulla ai fini degli accertamenti in atto, confermando di fatto che le prove per questo aspetto sono gia’ state raccolte’. La riserva del Tribunale, dunque, e’ sciolta con un provvedimento ‘ottimamente motivato in punto di fatto e di diritto’, scrive la LAV in una nota, e le indagini proseguono.
Con una nuova consapevolezza: il Tribunale, sostengono i custodi giudiziari dei cani, avrebbe oggi riconosciuto la probabilita’ dell’effettiva commissione del reato di maltrattamento di animali, escludendo – come sostiene la difesa – che non possa applicarsi nel campo dell’allevamento di animali per la sperimentazione. Il mondo animalista esulta, a partire dalla stessa LAV che ha parlato di un ‘grande risultato di unita’ di intenti’. L’ENPA va oltre e, con la sua presidente Ilaria Ferri, dice di ‘un provvedimento storico, che riconosce finalmente il mancato rispetto delle condizioni socio-etologiche quale grave forma di maltrattamento degli animali’. ‘Un’altra vittoria per i diritti degli animali’ per Michela Vittoria Brambilla, ex ministro del turismo e ora in prima linea con una sua associazione, la Leidaa (Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente), nella battaglia per la chiusura di Green Hill.
L’emendamento alla legge comunitaria del 2011 sull’allevamento di animali per la sperimentazione porta la sua firma: approvato dalla Camera, deve ora passare al vaglio della XIV Commissione del Senato, al lavoro da oltre 4 mesi. Se verra’ approvato, in Italia non ci potranno piu’ essere allevamenti come Green Hill. Intanto i beagle continuano a traslocare grazie alle operazioni di LAV, Legambiente e Corpo forestale: in Lombardia, hanno trovato una nuova casa in provincia di Lecco, Como, Varese, Sondrio, Brescia e Monza e Brianza. Altri cuccioli sono stati affidati anche a Torino, Ivrea, Biella, Pordenone e Padova.































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