Situazione politica italiana in tilt. Le forze politiche in campo criticano la scelta del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di “congelare” la nascita di un governo ed affidare a dieci “saggi” la ricerca di eventuali soluzioni alla crisi politica. Il Popolo della Libertà non ci sta: per il partito guidato da Silvio Berlusconi o nasce un governo degno di tale nome oppure è meglio tornare al voto prima possibile. E’ chiaro Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato: “Nessun espediente consente di eludere il problema: o nasce un governo che abbia numeri chiari in Parlamento e piena consapevolezza delle priorita’ economiche, o la parola e’ agli elettori. Verifiche e approfondimenti sono doverosi ma devono essere rapidi. Manovre dilatorie creano solo problemi ulteriori”.
Gli fa eco Fabrizio Cicchitto, fino a qualche giorno fa capogruppo del PdL alla Camera: “Tutte le iniziative, anche estemporanee e fuori dagli schemi tradizionali, come quelle messe in atto dal Presidente della Repubblica vanno bene se servono a costruire il terreno politico e programmatico per una soluzione positiva. D’altra parte, pero’, dobbiamo avere piena coscienza che il governo Monti non puo’ sostituirsi all’esigenza di dar vita, dopo le elezioni, ad un nuovo governo, la cui fiducia viene votata dalla maggioranza del Parlamento, che i saggi su questo terreno possono dare delle indicazioni e suggestioni positive ma a loro volta non possono certo sostituirsi ne’ al Parlamento neoeletto ne’, tantomeno, alla necessita’ di dar vita ad un nuovo governo che e’ l’unico abilitato ad avere rapporti positivi con il nuovo Parlamento, nelle Commissioni e in Assemblea". Per Chicchitto se non si riuscirà a formare un governo “per responsabilita’ del Pd, non sono possibili surrogati che a questo punto sarebbero istituzionalmente scorretti, ma non si potra’ fare a meno di riandare davanti al corpo elettorale”.
Anche Daniela Santanchè, berlusconiana doc, chiede ai saggi di fare in fretta: non c’è altra alternativa, “o nasce un governo politico tra Pd e Pdl, oppure si va ad elezioni”.
Sandro Bondi taglia corto: “positiva l’iniziativa del Capo dello Stato ma resta il nodo costituzionale e dunque l’urgenza della formazione di un nuovo governo, altrimenti resta solo la strada di nuove elezioni”.
Francesco Storace, leader de La Destra, su Twitter cinguetta: “Gli italiani hanno votato Bersani. E Berlusconi. E Grillo. Ma Napolitano ci infligge ancora Monti. Fine pena mai".
































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