Il rischio di degenerazioni della protesta dei forconi era stato segnalato nei giorni scorsi dall’Aisi, in alcuni informative che mettevano in guardia soprattutto da possibili ‘infiltrazioni’ da parte di soggetti interessati ad alimentare il caos ed a compiere violenze. E, nelle ultime informative, ci sono anche avvisi su possibili atti eclatanti da parte non necessariamente dalla confusa ‘galassia-forconi’, ma anche da singoli individui, ‘cani sciolti’ mossi da esasperazione o da progetti precisi. Il pensiero va allo scorso 28 aprile, quando Luigi Preiti sparo’ davanti a Palazzo Chigi ferendo due carabinieri. Si soffermera’ anche sulle possibili evoluzioni di questo movimento di protesta il direttore dell’Aisi, generale Arturo Esposito, che domani mattina sara’ ascoltato dal Copasir. L’audizione era in calendario da tempo, ma ampio spazio sara’ dedicato a quanto sta accadendo in questi giorni.
"Abbiamo voluto – ha spiegato Rosa Calipari (Pd), componente del Comitato – che il direttore dell’Aisi venisse ad informarci sulla situazione perche’ il movimento dei Forconi puo’ presentarsi per le sue caratteristiche a rischi di infiltrazioni e manipolazioni. Vedremo se l’intelligence ha segnali chiari in merito".
Lo stesso ministro dell’Interno, Angelino Alfano, oggi ha riferito di avere "segnali chiari da parte dell’intelligence: non sto qui ad aggettivare le ali estreme di questo movimento, ma certamente abbiamo gli occhi su di loro e sapremo cosa fare se esagerano". Il rischio, segnalato dall’Aisi, e’ nella natura estremamente ‘fluida’ e poco strutturata del movimento, che viene cavalcato ed infiltrato da una serie di gruppi tra i piu’ disparati: estrema destra, ultras, antagonisti.
Intercettando il diffuso malcontento sociale alimentato dalla crisi economica. Difficile ipotizzare una saldatura di questo fronte cosi’ eterogeneo, ma l’attenzione e’ massima su alcuni soggetti, "professionisti" delle violenze di piazza, che potrebbero approfittare delle tensioni nelle citta’ per alzare il livello dello scontro. Non dimenticando il pericolo, assai poco controllabile, del gesto isolato di un singolo.
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