Prima le polemiche e la minaccia di ritiro, ora la corsa contro il tempo per colmare il gap con i Kiwi. Nella Coppa America piu’ tormentata della storia – la 34/a si ricordera’ anche e soprattutto per i tanti incidenti di percorso – una certezza c’e’: si chiama Luna Rossa, la stessa che in quattro edizioni della manifestazione velica piu’ prestigiosa e conosciuta al mondo a cui ha preso parte, per la terza volta vede la finale. Il Team Prada nella baia di San Francisco ha messo a segno il ‘cappotto’ ai danni di Artemis, gli svedesi che lo scorso maggio hanno subito lo choc per la morte di Andrew Simpson, l’olimpionico della vela finito intrappolato sotto il gigante del mare.
Lo show, in un crescendo di veleni, e’ andato avanti e ora dal 17 al 30 agosto il mega scafo italiano torna in acqua per la sfida di Vuitton Cup con New Zealand (una maratona in cui passa chi si aggiudica sette regate) che decretera’ lo sfidante al defender Oracle. E proprio sugli americani non si placa la polemica: il team statunitense ha infatti ammesso di aver ‘truccato’ la barca durante le World Series fatte con i catamarani piu’ piccoli. Comprese quelle di Napoli. I premi gli verranno tolti, alla luce della palese scorrettezza e proprio le regate fatte nel capoluogo partenopeo saranno assegnate a Luna Rossa, che aveva chiuso al secondo posto alle spalle di Oracle. Alla base italiana intanto dopo il 4-0 che porta Luna Rossa alla finale il clima e’ di soddisfazione: dopo un barbecue con famiglie e amici e il meritato riposo adesso per gli uomini di Prada la Coppa America entra nel vivo. L’obiettivo e’ stato raggiunto, e lo ha sottolineato anche il patron Patrizio Bertelli che ha ringraziato ”tutto il team per lo sforzo fatto durante tutti questi mesi, che ci ha consentito di arrivare alle finali della Louis Vuitton Cup”.
Uno sforzo che non ha certo colmato il gap con i neozelandesi. ”Soffriamo il fatto di aver cominciato un anno e mezzo dopo – dicono dal team – e il tempo non lo puoi comprare. C’e’ una settimana di tempo per rendere la barca piu’ veloce”. Luna Rosa dice di avere qualche arma nel cassetto e adesso e’ il momento di sfoderarla: verra’ infatti montata sul catamarano e testata per capire se Luna Rossa sara’ piu’ vicina ai Kiwi. La squadra comunque e’ molto motivata: primo fra tutti lo skipper Max Sirena, che ha potuto toccare con mano i progressi fatti nelle ultime settimane, sulla conduzione della barca, la manovra e la tattica. Ora l’ultimo tassello per ottimizzare lo sviluppo tecnico e avvicinarsi in velocita’ agli avversari. Che restano naturalmente favoriti. ”Ma a barche invertite arriveremmo prima noi…” sorridono alla base. Difficile pero’ sfilare ai colossi neozelandesi il loro catamarano. ”Abbiamo imparato moltissimo nel corso di questo duello – le parole del timoniere Chris Draper – si sono visti passi avanti”. ”Sono molto orgoglioso di questo risultato – dice Sirena – Ora faremo il massimo per farci trovare pronti contro Team New Zealand”. La corsa contro il tempo e’ gia’ partita.
































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