“La difesa dell’ambiente deve partire da un principio fondamentale: la persona è al centro di ogni nostra azione e tutela della natura. È questa la stella polare che ci deve guidare. Salute e prosperità sono le migliori difese contro il cambiamento climatico perché rendono le nostre comunità meno vulnerabili agli eventi estremi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nel suo intervento alla Cop30 di Belém, in Brasile, giovedì 6 novembre.
“La risposta al cambiamento climatico richiede dunque politiche per la crescita, lo sviluppo e la creazione di posti di lavoro. La green economy non deve essere un problema, ma deve rappresentare un’opportunità”, ha aggiunto.
“Il cambiamento climatico è un problema per tutti noi. È un problema per i nostri Paesi, è un problema per le nostre economie, è un problema per i nostri cittadini. Per questo siamo vicini alla Giamaica e alle Filippine dopo il disastro dei ultimi giorni con molti morti “, ha aperto il titolare della Farnesina.
“Quando si parla di cambiamento climatico dobbiamo partire da un principio: ecologia e libertà non sono in contraddizione ma devono essere parti in un destino comune verso il futuro dell’umanità. Per questo proprio ieri a Bruxelles è stato raggiunto, con il contributo determinante dell’Italia, un importante accordo sull’obiettivo 2040 per la riduzione delle emissioni – ha detto Tajani.
Un obiettivo importante per la nostra salute, i nostri territori e la nostra autonomia strategica. Si tratta di un accordo ambizioso ispirato a razionalità ed equilibrio, insomma un buon compromesso. Abbiamo sostenuto questo accordo nella convinzione che non servono approcci ideologici che impongano obiettivi insostenibili e irraggiungibili, danneggiando così il sistema economico, industriale e sociale europeo”.
“Le politiche ambientali non devono rappresentare un vincolo, ma una grande opportunità di progresso e libertà, un volano per investimenti, per la crescita e l’innovazione tecnologica – ha spiegato – E’ questo l’impegno del Governo italiano che portiamo in Europa, nel G7 e in ogni appuntamento internazionale. Non può esserci infatti lotta al cambiamento climatico senza tener conto della questione sociale. Ecco perché l’Italia punta a una transizione energetica neutrale”.
Il ministro ha infine ricordato che l’Italia “sta celebrando gli 800 anni della morte di San Francesco d’Assisi. La nostra azione contro il cambiamento climatico si ispira al suo pensiero di amante della natura, dell’umanità e di tutto il creato di cui ognuno di noi fa parte”.































