"Si muoverà e potrà volare, nuoterà su una stella e se è una femmina si chiamerà futura", cantava Lucio Dalla nel 1980. Più di 30 anni dopo, la sua canzone ha "prestato" il nome a una missione spaziale: "Futura", la seconda di lunga durata dell’Agenzia spaziale italiana che partirà il prossimo dicembre. Per la prima volta, sarà una donna a rappresentare l’Italia nello spazio.
Emozionata e sorridente, Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia spaziale europea e pilota dell’Aeronautica militare, ha svelato il logo italiano ufficiale della missione ISS 42/43, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il simbolo della missione, oltre a contenere il nome "Futura", ricorda anche i concetti di ricerca, scoperta, esplorazione, entusiasmo e meraviglia, per un progetto che avrà anche l’obiettivo di valorizzare il ruolo femminile nello spazio. Il logo è stato scelto dal grande pubblico, attraverso un concorso lanciato online per la realizzazione dell’immagine: sulla sinistra la stazione spaziale, al centro una luce e sullo sfondo la Terra e le stelle "che sono il nostro obiettivo", ha commentato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Enrico Saggese. A ringraziare l’astronauta, Maria Cecilia Guerra, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega per le Pari opportunità: "Nonostante gli stereotipi, Samantha ce l’ha fatta, rappresenterà l’Italia e dimostrerà che anche le donne possono andare nello spazio".
Il viceministro ha poi definito la missione "pioneristica" e Samantha "un’ambasciatrice che attirerà l’attenzione di molte persone su questo tipo di progetto". Capelli corti e neri, 36 anni e un curriculum di rilievo internazionale: Samantha rimarrà 6 mesi a bordo della Stazione spaziale internazionale, insieme ad altri 5 astronauti. "Questa missione è per me un privilegio e una responsabilità – racconta Cristoforetti – ed è una gioia essere qui a parlare di questa avventura". "Ho imparato a lavorare in squadra – continua l’astronauta italiana – e mi sono impegnata nella preparazione per poter rappresentare al meglio il mio Paese". Saggese ha poi spiegato che "la missione, oltre a tenere in vita la Stazione spaziale, porterà avanti molti esperimenti italiani che confermano lo sforzo dell’Italia e il suo successo, anche internazionale, in questo campo". In particolare, la missione sarà l’occasione per approfondire le conoscenze sulle nanotecnologie e gli effetti delle lunghe permanenze nello Spazio sull’organismo. Non mancheranno anche aspetti legati al mondo dell’hi tech, come lo sviluppo di stampanti 3D per le future missioni spaziali. "Se ci fosse un G8 dello spazio – afferma Saggese – l’Italia sarebbe tra i protagonisti". Secondo il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, generale Pasquale Preziosa, "questa missione dimostra il valore dei giovani talenti italiani, vera forza vitale per poter vincere il futuro".
































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