L’Italia si adegua al doppio cognome. Il Consiglio dei ministri venerdì mattina ha approvato un disegno di legge che dà piena attuazione alla sentenza della Corte Europea di Strasburgo e prevede l’obbligo, per l’ufficiale di stato civile, dell’iscrizione all’atto di nascita del cognome materno in caso di accordo tra entrambi i genitori. Un provvedimento che arriva a strettissimo giro di posta rispetto alla bocciatura da parte di Strasburgo, ma che non costituisce la risposta definitiva al problema. "Nel dare piena attuazione alla sentenza della Corte europea inerente al cognome materno, tuttavia – spiega il consiglio dei ministri -, abbiamo rilevato che la complessa materia presenta ulteriori profili che, oltre ad essere ovviamente aperti al dibattito parlamentare, saranno, in sede governativa, approfonditi da un gruppo di lavoro presso la Presidenza del Consiglio, con la partecipazione dei rappresentanti dell’Interno, degli Affari esteri, della Giustizia e delle Pari opportunità". Una soluzione, quella del tavolo tecnico, caldeggiata dal viceministro Cecilia Guerra "per valutare problemi tecnici come la possibilità che fratelli e sorelle abbiano cognomi diversi". Ad ogni modo "con questo ddl noi facciamo capire che vogliamo che l’Italia riconosca la possibilità del cognome materno – ribadisce Guerra. Strasburgo chiede una risposta veloce, dovevamo garantire da subito questo".
Dove il consenso non è certo unanime nella maggioranza, è invece sulla questione delle unioni civili. Angelino Alfano, da twitter, spiega che "se non ci fossimo noi nella maggioranza, loro farebbero le unioni civili e le adozioni gay". Lo stesso viceministro al Welfare Guerra invece è categorico: "Ritengo che la coppia omosessuale sia assolutamente in grado di essere considerata idonea in termini di adozione di un bambino" pur specificando che "escludo che il governo prenda un’iniziativa su questo tema, che va affrontato senza schemi ideologici o di partito. E’ un tema che interroga le coscienze e che è tipicamente da affrontare in Parlamento". E perfino una parte di Forza Italia, dall’opposizione, si schiera contro il vicepremier e ministro dell’Interno. "L estremismo religioso di Alfano e dei suoi mi sembra sconcertante nel 2014" afferma Giancarlo Galan, a IntelligoNews : "Parlo a titolo personale, ma a me le posizioni di Alfano, Sacconi, Giovanardi e Roccella mi sembrano posizioni degne del Medioevo, e se non del Medioevo ell’ immediato dopoguerra, o al massimo dei tempi in cui si credeva che l’Italia non fosse pronta al divorzio. Abbiamo visto com’è andata no?", conclude Galan.
































Discussione su questo articolo