“Ci si può attendere che le modifiche introdotte con la Legge 74/2025” sulla cittadinanza “abbiano ripercussioni sui futuri numeri tanto dei riconoscimenti della cittadinanza iure sanguinis per coloro che ne facciano richiesta avendo la residenza in Italia, quanto per i residenti all’estero. L’effetto sarà una riduzione dei volumi del fenomeno fatti registrare dalle statistiche ufficiali, in particolare per talune aree territoriali. Di queste implicazioni occorrerà tenere conto in futuro, se si vorrà offrire una corretta lettura del fenomeno in serie storica”.
È quanto si legge nel Rapporto Italiani nel mondo 2025 della Fondazione Migrantes, presentato martedì 11 novembre a Roma.
Il Rapporto ricorda il “nuovo cambio di rotta” e “l’importante mutamento di orientamento sancito dalla Legge n. 74 del 23 maggio 2025, che ha introdotto l’articolo 3-bis nella Legge n. 91/1992. Questa norma limita la trasmissione automatica della cittadinanza ai soli discendenti entro la seconda generazione nata all’estero”.
La cittadinanza italiana “è un desiderio che spesso accomuna immigrati ed emigrati, anzi – si legge ancora nel Rapporto Italiani nel mondo – si tratta di un fenomeno che permette di comprendere bene come sia sempre più urgente superare l’ottica ‘immigrazione’ ed ‘emigrazione’ per passare a una prospettiva che tenga conto delle persone migranti”.






























