Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, ha scelto di apporre la sua firma alla proposta di legge presentata dal MAIE, Movimento Associativo Italiani all’Estero, che mira a modificare in modo sostanziale l’attuale normativa sulla cittadinanza, voluta dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Una legge che, fuori dai confini nazionali, è conosciuta come “decreto vergogna” per le pesanti limitazioni introdotte nella trasmissione dello ius sanguinis.
Queste restrizioni hanno generato frustrazione e rabbia tra gli italiani nel mondo e tra milioni di discendenti che da generazioni custodiscono lingua, cultura e identità italiane. In molti si sono sentiti esclusi e traditi da una riforma percepita come un freno ingiustificato al legame con il Paese delle proprie radici.
Per questo, mercoledì 19, alla Camera dei Deputati, il presidente Ricardo Merlo, il senatore Mario Borghese e l’onorevole Franco Tirelli hanno illustrato alla stampa parlamentare e alle agenzie specializzate la nuova proposta di legge del MAIE: cittadinanza automatica per figli e nipoti di italiani, accompagnata dall’obbligo di un certificato di conoscenza della lingua italiana B1 per le generazioni successive.
Una proposta che Merlo ha definito “equilibrata”, perché coniuga il diritto all’identità con l’esigenza di valorizzare la lingua e la cultura italiane nel mondo.
La firma di Lupi non solo rafforza il testo, ma apre uno spiraglio politico concreto alla possibilità di portare questa proposta fino in aula e vincere una battaglia che per milioni di persone significa dignità, riconoscimento e appartenenza.
Questi passi in avanti si inseriscono in un momento particolarmente significativo per il Movimento. Proprio in questo fine settimana, infatti, si terrà in Costa Rica il Congresso MAIE Centro America, un appuntamento che vedrà la partecipazione di tanti coordinatori provenienti anche dal Nord America. Un segno tangibile del radicamento del MAIE sui territori e della sua capacità di mettere in rete comunità, rappresentanti e istanze reali delle collettività italiane nel mondo.
Il lavoro del MAIE in Parlamento e sul territorio dimostra che la politica per gli italiani all’estero non è un impegno episodico, ma una missione quotidiana fatta di ascolto, presenza e proposte concrete. La battaglia sulla cittadinanza è solo l’ultimo esempio di un percorso che unisce istituzioni e comunità, dal Parlamento italiano fino ai Paesi più lontani. Il Congresso MAIE in Costa Rica conferma questa visione: un Movimento che non smette di costruire ponti, di dare voce agli italiani nel mondo e di trasformare le loro esigenze in azione politica.































