L’Ue e’ ‘molto preoccupata’ per la situazione a Cipro e aspetta che l’isola formuli la nuova proposta per riunire di nuovo l’Eurogruppo ed esaminare l’alternativa ai prelievi forzosi sui conti correnti, l’infelice misura decisa sabato scorso dai ministri delle Finanze della zona euro da cui oggi tutte le cancellerie e le istituzioni europee prendono le distanze. Puntando il dito contro Cipro, che per il timore di veder fuggire i grandi capitali russi dall’isola, avrebbe preferito far pagare i piccoli, innocui, risparmiatori. Per la Francia il piano di salvataggio di Cipro e’ stato ‘un errore’, e il presidente Francois Hollande chiede ora una soluzione duratura. La cancelliera Angela Merkel, che pure critica l’idea dei prelievi forzosi, ci tiene a sottolineare come non sia una trovata dell’Eurogruppo, che invece avrebbe chiesto di non coinvolgere i risparmi al di sotto dei 100mila euro. Importante per la Merkel e’ invece far pagare i depositi elevati, perche’ il settore bancario non puo’ restare escluso dal risanamento. Proprio quello che Cipro invece non vuole fare, per non urtare i conti a sei zeri degli 800.000 russi residenti sull’isola.
Anche la Commissione Ue si scrolla di dosso la responsabilita’ di un piano che si e’ dimostrato una catastrofe: il programma di assistenza deciso sabato scorso, spiega la Commissione dopo la riunione settimanale dei suoi commissari, ‘non corrisponde alle nostre preferenze, ma lo abbiamo sostenuto perche’ le alternative erano piu’ rischiose e sostenevano meno l’economia cipriota’. Bruxelles ricorda inoltre che ha fin da principio reso molto chiaro che ‘le alternative alla ‘una tantum’ sui depositi sotto i 100mila euro c’erano e sarebbero state preferibili, ma le autorita’ di Cipro non hanno accettato questo scenario’. Secondo le ricostruzioni ‘dietro le quinte’, a fare pressione sul prelievo sarebbe stato anche il Fondo monetario internazionale, poco convinto da altre soluzioni. E mentre Cipro chiude le banche fino a martedi’ e la Banca centrale europea prende tempo sui finanziamenti d’emergenza agli istituti, l’Europa riflette sui suoi errori, incalzata anche dalla Russia che la accusa di aver sbagliato ‘tutto il possibile’ con Cipro. Ma l’autocritica non aiuta ad accorciare i tempi per trovare una soluzione e ora e’ tutto nelle mani di Nicosia, perche’ l’offerta dell’Europa non cambia di un euro.
































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