Sembra la storia scritta da un ubriaco quella di Sixto Rodriguez, cantautore folk cresciuto a Detroit negli anni ’60 e protagonista del docu premio Oscar 2013 ‘Searching For Sugar Man’ di Malik Bendejelloul che aprira’ la 9/a edizione del Biografilm (Bologna, 7-17 giugno) e sara’ in sala nei circuiti The Space Cinemas da lunedi’ 10 giugno. Per lui, vero talento, due album flop e poi, quando e’ ormai operaio edile, una telefonata dal Sud Africa gli fa scoprire di aver venduto li’ oltre mezzo milione di copie. Questa nei particolari la storia di Rodriguez come ce la racconta il regista svedese. Nel 1969 Rodriguez, messicano con origini pellirosse, viene scoperto in un club della citta’ da Clarence Avant, produttore della Motown Records, gia’ manager di Miles Davis. Nel ’70 e nel ’71 escono i primi suoi due album, ‘Cold Fact’ e ‘Coming From Reality’, che riscuotono buone recensioni da parte della critica, grazie anche a testi che ricordano quelli di Bob Dylan, ma si dimostrano, nonostante questo, due clamorosi flop di vendita.
Sixto viene mollato dall’etichetta e inizia a lavorare come operaio edile. Dopo quasi trent’anni arriva una telefonata dal Sudafrica. Sixto scopre che le sue canzoni sono state adottate della lotta all’Apartheid e che in quel lontano paese e’ ormai un mito che tutti credono morto. Viene cosi’ convocato in Sudafrica dove viene accolto come una rockstar anche piu’ mitica, perche’ ritenuta ormai morta. Ma la storia fantastica di Sixto Rodriguez non finisce qui.
In Sudafrica nel 1998 tiene quattro concerti storici. Tornera’ ancora in questo paese per altri quattro concerti con le sue figlie. Ma, cosa ancora piu’ incredibile, dara’ tutti quei soldi che non aveva mai guadagnato prima per la sua arte alla famiglia. Non solo. Sixto tornera’ negli Usa continuando a fare il suo umile lavoro di operaio edile. Il successo per lui sembra non essere molto importante, proprio come canta nelle sue canzoni tanto belle quanto poco commerciali.
‘Searching For Sugar Man’ che racconta, attraverso immagini di repertorio (molte dei suoi concerti in Sudafrica) e con un lunga intervista al timido folk singer, la vita straordinaria di quest’uomo, non solo ha vinto l’Oscar come miglior documentario 2013, ma anche il Critics’ Choice Award – Premio per il Miglior Documentario e, infine, il Directors Guild of America Award per la Miglior Regia di un Documentario.
































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