In Inghilterra, dove sono soliti scommettere su tutto, i bookmakers danno per favorito al Colle Romano Prodi, seguito dall’ex presidente del Senato Franco Marini e da Emma Bonino, che peraltro gode del favore delle donne italiane e dei sondaggi di quasi tutti i quotidiani italiani. Intanto però il Pdl pare cambiare strategia ed essere disposto a lasciare il Colle alla sinistra per poi andare a trattare alla pari sul governo: e allora Silvio Berlusconi, secondo voci di corridoio, apre la strada a Pierluigi Bersani, Fabrizio Cicchitto (e anche La Russa, di Fratelli d’Italia) indicano Luciano Violante. Il tutto mentre il Movimento 5 Stelle, mediamente ostile a tutti i nomi suddetti, sceglie oggi via web tra i propri iscritti una rosa di dieci ‘papabili’ senza dimenticarsi di pensionare Giorgio Napolitano. A una settimana esatta dal voto per la presidenza della Repubblica, il quadro di nomi e strategie è ancora intricatissimo, con incontri, voci e smentite che ci rincorrono sul filo dei minuti. Sul primo versante, da registrare il nuovo appuntamento del segretario del Pd Bersani che dopo aver visto Berlusconi martedì, si è visto con il leader della Lega Roberto Maroni: "E’ stato un buon incontro – ha detto alla fine – La Lega ci ha detto che per il Colle ha una posizione autonoma e noi la rispettiamo". Quindi la smentita ironica sulle voci che lo vogliono adesso ‘uomo’ del Cavaliere per il Colle. "Io penso solo ai colli piacentini…’.
E anche Massimo D’Alema, da tempo indicato come possibile elemento in grado di mettere tutti d’accordo, assicura che "non sono candidato a nulla". Emma Bonino cavalca la cresta dell’onda, ma proprio oggi riceve diversi no: da La Russa ("Meglio Sara Simeoni") da Bruno Tabacci ("Non avrebbe una larga convergenza") e anche dai grillini "Non mi piace" dice Roberta Lombardi, che farà parlare di sé anche per il modo in cui respinge l’ipotesi di un Napolitano-bis: "Penso, da quello che ho visto, dagli incontri avuti, che abbia bisogno e diritto di godersi la sua vecchiaia. Di fare il nonno". Del resto, non sarà la Lombardi, né Vito Crimi e tantomeno Beppe Grillo o Casaleggio a scegliere il nome del favorito del Movimento Cinque Stelle: per tutti oggi e fino alle 21 gli iscritti a M5S possono votare on line il loro favorito: i primi dieci andranno poi al ballottaggio, con la stessa procedura, martedì 16, due giorni prima dell’inizio dell’elezione. I presidenti emeriti della Corte Costituzionale Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky, i magistrati Gian Carlo Caselli, Ilda Boccassini e Gherardo Colombo, la giornalista Milena Gabanelli, Gino Strada i più gettonati. Ma il popolo grillino si divide anche su Bonino e Prodi. Grande unità di visione, come al solito, su Bersani e Berlusconi: "La coppia Bed & Breakfast, Bersani e Berlusconi, decide nelle segrete stanze il Presidente dell’inciucio escludendo di fatto ogni partecipazione popolare mentre il M5S avvia una consultazione pubblica e democratica attraverso i suoi iscritti. Chi tra i due ha "un deficit di democrazia interna"?".
































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