Ogni tanto una buona notizia anche per il Cavaliere. Il giudice di Sorveglianza di Milano Beatrice Crosti ha concesso la liberazione anticipata, di 45 giorni, a Silvio Berlusconi nell’ambito dell’affidamento in prova ai servizi sociali di un anno che sta scontando per la condanna definitiva per il caso Mediaset. E’ stata dunque accolta l’istanza del leader di Forza Italia, che presto sarà completamente libero.
Tuttavia, l’estinzione della pena per Silvio Berlusconi, prevista per l’8 marzo, non cancellerà gli effetti della legge Severino e quindi il leader di Forza Italia rimarrà incandidabile per sei anni e cioè fino al novembre 2019. Berlusconi però si è rivolto alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo lamentando una presunta illegittimità della sentenza Mediaset e può sempre giocare la carta della "riabilitazione", prevista dalla stessa legge Severino, che, se concessa, può consentirgli di anticipare di circa un anno il suo rientro in politica.
L’articolo 15 della norma per cui il 27 novembre 2013 è stata dichiarata la decadenza da senatore dell’ex premier stabilisce che per essere riabilitati devono trascorrere 3 anni da quando è stata interamente scontata la pena. E quindi a partire dall’8 marzo 2015 l’ex Cav può fare richiesta di riabilitazione sempre che nel frattempo la sua condotta sia stata irreprensibile e non abbia incassato altre condanne.
Intanto l’uomo di Arcore ha accolto l’invito inviato dalla presidenza della Repubblica a tutti i leader e segretari delle forze politiche, oltre che alle cariche istituzionali, e sarà martedì alla cerimonia di insediamento del presidente Sergio Mattarella al Quirinale.
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