L’Aula di Palazzo Madama, lo scorso 6 giugno, ‘salvo’ Sergio De Gregorio dagli arresti domiciliari con voto segreto chiesto dal Pdl. La Giunta delle Immunita’ aveva invece accolto la richiesta dei magistrati approvando la relazione del senatore Francesco Sanna (Pd) che ne autorizzava la misura cautelare. Fu Gaetano Quagliariello a chiedere che non fosse una votazione palese dicendo che erano arrivate precise indicazioni dai gruppi di appartenenza e che pertanto il voto segreto diventava necessario per lasciare i senatori comunque liberi di decidere. ‘In presenza di disposizioni che vengono dai gruppi – disse Quagliariello – è assolutamente normale, a tutela della libertà della persona e della sua espressione che, in alcuni casi non deve avere nemmeno il vincolo di potersi scontrare con l’indicazione del proprio Gruppo, vi sia la previsione del voto segreto. Questa è la logica del nostro Regolamento. Non altra’. ‘Se in questa Assemblea – aggiunse Quagliariello – su questo voto, tutti i Gruppi avessero dato libertà di coscienza e quindi la possibilità di esprimersi liberamente, allora oggettivamente del voto segreto si sarebbe potuto fare a meno. Ma questo non è avvenuto, a partire dal Gruppo che rappresento. Abbiamo infatti espresso una disposizione precisa, quella di votare contro la concessione dell’arresto. Evidentemente è anche per tutelare scelte differenti, che nel momento nel quale è in gioco la libertà di una persona devono potersi compiere nella piú assoluta autonomia, senza nemmeno sentire l’obbligazione nei confronti del proprio Gruppo e del proprio partito, esiste il voto segreto’. ‘Per questo – osservo’ il vicecapogruppo del Pdl al Senato, come si legge dai resoconti – dove c’è un’ indicazione di gruppo, e questo e’ il caso, crediamo che sia doveroso tutelare la coscienza dei nostri membri e anche quella dei membri degli altri gruppi, anch’essi sottoposti ad una richiesta che viene dal loro gruppo di appartenenza’.
Sui 294 senatori votanti, con una maggioranza di 148, dissero no alla richiesta di arresto in 169. Mentre i favorevoli furono 109 e gli astenuti 16. ‘Insomma, con il voto segreto – sintetizza Sanna – e’ chiaro che il Pdl volle mettere in condizione di dire no all’arresto di De Gregorio anche la Lega che invece in Giunta aveva votato ‘si’ alla mia relazione che lo autorizzava’.
































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