Silvio Berlusconi arriva al Campidoglio per affiancare il candidato sindaco Alfio Marchini alla presentazione della squadra di governo per Roma. Il Cavaliere, durante un intervento fiume, torna a criticare con forza il governo di Matteo Renzi, spara a zero sulla riforma costituzionale approvata "con una maggioranza illegittima contro la volontà degli elettori". Su cui ora si dovrà decidere con un referendum. Il premier? “Malato di potere”.
Per il leader di Forza Italia “siamo un Paese a democrazia sospesa, un Paese con un governo che è il terzo governo non scelto dagli elettori, questo è un governo abusivo, è un governo illegittimo. Vuole addirittura cambiare la Costituzione italiana, che è la legge fondamentale che ci tiene tutti insieme. Lui l’ha voluta cambiare senza un accordo con nessuno ma con una maggioranza illegittima, che è una maggioranza contro la volontà degli elettori".
Poi Silvio guarda al futuro: “La coalizione di centrodestra non è finita: alle elezioni politiche nazionali, il centrodestra può vincere solo se resterà unito". "La situazione romana è peculiare", dice, con riferimento al fatto che Forza Italia e la Destra di Storace appoggiano Marchini mentre la leader di Fdi Giorgia Meloni è candidata al Campidoglio, con l’appoggio della Lega nord di Salvini.
Su Roma: "Soltanto Marchini puo’ battere al ballottaggio la candidata dei 5 Stelle, la signora Raggi". "Roma e’ una grande azienda che ha bisogno di uomini del fare e non di campioni del bla bla bla". "Roma e’ talmente in crisi – aggiunge – che per governare non basta chi ha solo esperienza in politica, anche se lunga, serve l’esperienza di chi puo’ guidare una grande azienda". "Anche io sono residente a Roma. Se volete davvero restare liberi dovere andare a votare per cambiare la situazione del paese. Andiamo a votare per la liberta’ di Roma ma anche per la liberta’ di tutti noi e dell’Italia".
"Queste elezioni" amministrative "sono ancora piu’ importanti perche’ che si inseriscono nel quadro generale del paese. Sono il primo momento, il secondo sara’ il referendum sulle riforme costituzionali e il terzo le elezioni nazionali, in cui noi diamo un avviso preciso al signor Renzi e al suo partito di accomodarsi a casa".
Sulle epurazioni dalla Rai di Porro e Giannini: "Renzi sulla Rai ha dichiarato che non fara’ mai un Editto Bulgaro. Io non l’ho fatto mai, in quella famosa occasione pensavo di parlare a una platea di imprenditori e non giornalisti. Nella storia dei miei dieci anni di governo non ho fatto mai una sola telefonata per cacciare qualcuno dalla Rai o limitarne la presenza”.
































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