Lo so, il paragone e’ irriverente. Come poter accostare il nome di Silvio Berlusconi, grande imprenditore di successo, un uomo che con le sue imprese ha contribuito alla crescita e allo sviluppo del nostro Paese, un uomo delle istituzioni come e’ stato negli ultimi vent’anni (bunga bunga a parte); come poter accostare il Cavaliere a Beppe Grillo, che alla fine oggi come ieri e’ un semplice comico, che collegato al web dalla sua megavilla di Genova gioca a fare il fustigatore dei partiti e della politica sporca e inciuciona? Eppure le similitudini non mancano.
Osserviamo come nei talk show televisivi si parli di Grillo sempre più spesso. Esponenti di ogni forza politica sono chiamati a dire la loro: un po’ come succedeva con Berlusconi, sempre al centro della discussione, nel bene o nel male.
Il 6% degli italiani, e’ stato calcolato, in queste elezioni amministrative ha votato Movimento 5 Stelle. Secondo l’istituto Piepoli più o meno 3milioni di italiani hanno scelto il movimento dei grillini. Oltre a questi, ogni navigatore online e’ potenzialmente elettore di Grillo, perche’ proprio grazie al web il comico e’ cresciuto tanto. Oggi le intenzioni di voto parlano di oltre un 9% di consenso nei confronti dei grillini.
E’ anche vero che lui, forse più di ogni altro leader politico, in occasione del recente voto amministrativo ha girato l’Italia, facendo nelle piazze i suoi comizi-spettacoli, come si faceva una volta, microfono in mano e discorsi a braccio. Un contatto coi cittadini dunque anche sul territorio, al di fuori del web.
Ma torniamo al paragone con Berlusconi. Perche’ Grillo ci sembra cosi’ simile al primo Cav, su certe cose? Perche’ rompe gli schemi. Anche Silvio, con la sua discesa in campo, ha rotto gli schemi tradizionali di una politica ingessata e parruccona. I comizi di Grillo e i suoi vaffanculo sono paragonabili in un certo modo, secondo noi, al famoso contratto con gli italiani che il Berlusca firmo’ sulla scrivania nello studio di Porta a Porta. 5 punti su cui chiese la fiducia agli italiani. Si sono rivelate illusioni, possiamo dire oggi col senno di poi. Come le utopie che propone Grillo. E dunque?
Dunque la politica italiana, o forse la politica più in generale, apre e chiude dei cicli: il ciclo berlusconiano è alle corde, se ne apre uno nuovo. Non sappiamo ancora se sara’ Grillo a rappresentare questo nuovo ciclo, certo e’ che a parte il Movimento 5 Stelle non si vedono novita’ all’orizzonte. Tutti gli altri partiti, al di la’ dei nomi nuovi o meno nuovi, hanno dentro di se’ le solite facce, i soliti dinosauri della politica che hanno occupato poltrone in molti casi senza mai lavorare davvero, e per gli ultimi 30 anni hanno vissuto di politica e palazzi romani, ovvero a sbafo, sulle spalle dei contribuenti. E mo’ basta, come dicono a Roma.
ricky@italiachiamaitalia.com Twitter @rickyfilosa
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