Un bambino di 10 anni entra con la mamma nell’ufficio postale attraverso la porta girevole. Poi, mentre lei si reca allo sportello per simulare un’operazione, il ragazzino apre dall’interno la porta antipanico consentendo ai tre rapinatori di fare irruzione nel locale e mettere a segno il colpo. Accadde a Melito, comune dell’hinterland settentrionale di Napoli nel dicembre 2012.
Quelle immagini registrate dalle videocamere hanno consentito di identificare la donna che non si e’ fatta scrupolo di utilizzare il piu’ piccolo dei suoi figli come complice di una rapina. G.P. e’ stata arrestata stamattina dai carabinieri della compagnia di Giugliano che hanno eseguito una ordinanza di custodia emessa su richiesta del pubblico ministero Stefano Capuano e del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. Rapina aggravata in concorso e’ l’accusa contestata dagli inquirenti che proseguono l’inchiesta nel tentativo di individuare i tre banditi che avevano tutti il volto coperto.
Gli investigatori hanno accertato che lei era entrata nell’ufficio postale insieme con tre minori: la figlia diciassettenne, il bambino di dieci anni e un altro ragazzino, non identificato e che pure sarebbe stato coinvolto nella fase esecutiva della rapina. La signora si e’ diretta con la figlia verso uno sportello con il pretesto di dover svolgere una operazione. In realta’ aspettava i tre complici, che una volta all’interno, sotto la minaccia di pistole e di un fucile si sono impossessati dei soldi in cassa. Un bottino da 2000 euro.
A consentire l’irruzione e’ stato il bambino che ha spinto la maniglia e ha tenuto aperta la porta tutto il tempo necessario, fino a quando i banditi non sono fuggiti. L’indagine, condotta soprattutto attraverso le immagini registrate dalla videosorveglianza, hanno consentito di risalire alla donna, che ha tra l’altro diversi precedenti per rapina. Gli inquirenti hanno trasmesso oggi stesso una nota alla procura della Repubblica presso il Tribunale per i minori e al Tribunale civile per valutare l’eventuale revoca della potesta’ genitoriale.






























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