In ordine alfabetico: si comincia dall’Arizona, ce n’è due a Phoenix e a Tucson. Poi si passa alla California, da Santa Barbara a Los Angeles. Si arriva fino al Wisconsin. Ventotto stati su cinquanta hanno una passione senza età e senza confini che si è tramutata in un club. Di cosa stiamo parlando? Di auto, di macchine che trasformano le quattro ruote in un amore senza eguali. Ecco la mappa degli Stati Uniti, quella degli ‘alfisti’ almeno, coloro i quali sono affiliati all’AROC, Alfa Romeo Owners Club.
Dagli USA la ‘Casa del Biscione’ ci manca ormai da vent’anni, ma non importa, anche se la casa milanese che è sotto il grande ombrello della Fiat, non si fa vedere da queste parti da tanti anni, l’amore è sempre lo stesso, anzi se è possibile è diventato più grande proprio dall’assenza e dalla lontananza. L’Alfa Romeo negli States è un’icona dal 1967, da quando Dustin Huffman la guidò nel celeberrimo film ‘The Graduate’, ‘Il Laureato’. Ma se i vent’anni di assenza dovrebbero essere cancellati proprio in questo 2013, con lo sbarco della nuovissima coupè 4C, gli americani non possono stare senza Alfa e ad Amelia Island, in Florida, non vedono l’ora che arrivi venerdì prossimo, quando finalmente la nona, e ultima, Alfa Romeo Zagato Stradale TZ3, sbarcherà al Concours d’Elegance. Il proprietario della TZ3, per ora rimasto anonimo, ha fatto però sapere che il colore della sua preziosissima auto sarà azzurro, come il cielo della Florida. Una storia, quella dell’Alfa Romeo Zagato TZ3, che è cominciata proprio negli States e che qui si concluderà: il primo proprietario infatti è stato un americano, Eric King, collezionista, membro dell’Automobile Museum di Saratoga, New York. La TZ3 Stradale, come detto prodotta in appena nove esemplari, è nata nel 2011, realizzata per celebrare il centenario dell’Alfa e il novantesimo compleanno della Zagato.
Costruita su base Dodge Viper ACR, grazie alla joint venture Fiat-Chrysler è spinta da un motore da 8,4 litri con una potenza di 611 cavalli che le permette di raggiungere i 100 chilometri all’ora in 3,5 secondi. Un modello unico che è uscito in appena nove esemplari, dal prezzo proibitivo e che rappresenta la storia della Zagata ‘targata’ Alfa Romeo, che presenta nella parte posteriore una tipica configurazione ‘Kamm -tail’ (K-tail). Questa soluzione, resa famosa in Italia sulle carrozzerie con ‘Coda Tronca’ di Zagato, che la sperimentò a partire dai primi Anni 60 su strada e su pista, ha visto la sua massima applicazione proprio sulle Alfa Romeo TZ e TZ2. Sì, perché la sigla TZ ha rappresentato un pezzo di storia dell’automobile: progettata in Alfa Romeo da Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso, la ‘TZ’ è stata prodotta in collaborazione con l’Autodelta, che provvedeva all’elaborazione dei propulsori a all’assemblaggio, con la SAI Ambrosini, incaricata di realizzare i telai tubolari, e con la Zagato, incaricata di formare la carrozzeria con struttura tubolare, concettuale evoluzione della Giulietta SZ con coda tronca.
Il modello debuttò nel novembre del 1963 al Tour de Corse: due vetture costrette al ritiro per incidente e rottura di un braccio della sospensione, ma il primo successo non tardò ad arrivare. Il 24 novembre, sempre del 1963, all’Autodromo di Monza, la TZ si impose, occupando i primi quattro posti nella categoria prototipi (nell’ordine: Bandini, Bussinello, Baghetti, Sanesi). Dopo l’omologazione vinse molte altre gare in Europa ed Nord America. Tra il 1963 ed il 1965 furono prodotti 112 esemplari che consentirono l’omologazione nella categoria Sport 1600. Ma al Salone di Torino, nel 1964, venne lanciata l’erede, la TZ2, che poi raggiunse i successi agonistici tra il 1965 e 1996, curiosamente anche di questo modello ne furono realizzati appena nove esemplari. Poi, ecco a distanza di quasi cinquant’anni il ritorno di quella gloriosa sigla, TZ, che adesso si è trasformata quasi in una macchina americana firmata ‘Biscione’ e Zagato e ad Amelia Island, in Florida, tutti gli sguardi e i sospiri saranno per l’ultima dei nove gioielli TZ3.
































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