Giorgio Napolitano non è più il Presidente della Repubblica. Ora, però, al Quirinale serve una figura nuova. Gli ultimi tre Presidenti della Repubblica (Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano) sono stati tutti di sinistra o di centrosinistra. A questo punto, anche per pacificare l’Italia, serve una figura che sia fuori da quello schieramento politico.
Potrebbe andare bene un tecnico, come ad esempio il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, o un politico moderato di centrodestra, come ad esempio Antonio Martino o Gianni Letta. Al limite, potrebbe andare bene anche uno di centrosinistra che però non deve avere pulsioni ideologiche particolarmente forti, come l’ex-ministro democristiano Sergio Mattarella. Il problema per quest’ultimo sarebbe il fatto di essere di centro sinistra, anche se moderato.
Ricordo che il Presidente del Senato è di centrosinistra, quello della Camera è di centrosinistra ed il Premier è di centrosinistra. Il Presidente della Repubblica deve avere un ruolo di terzietà rispetto alla contesa politica, cosa che in questi ultimi anni non sempre c’è stata.
La cosa si è vista, per esempio, nel 1994, quando l’allora presidente Oscar Luigi Scalfaro intervenne a gamba tesa non concedendo le elezioni dopo la caduta del I Governo Berlusconi, o nel 2011, quando un governo eletto dal popolo (che era presieduto sempre da Silvio Berlusconi) venne fatto cadere e Napolitano favorì il formarsi di un governo non voluto dal popolo e formato da tecnici.
Ora, il Presidente della Repubblica determina gli equilibri delle nostre istituzioni. Pensiamo, ad esempio, alla Corte Costituzionale. Con le altre cariche istituzionali in mano a uomini di sinistra e con la Presidenza della Repubblica in mano ad un uomo di sinistra si è determinato uno squilibrio. Per questo, c’è da augurarsi che i partiti abbiano il buon senso e scelgano una figura che pacifichi il nostro Paese. L’Italia ha bisogno di essere pacificata, visto che per il nostro ordinamento il Presidente della Repubblica rappresenta l’unità nazionale.































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