La festivita’ dell’Eid ul-Fitr, che per i musulmani segna la fine del mese di digiuno del Ramadan, e’ stata scelta dal Mullah Omar, Guida spirituale dei talebani, per assicurare che ‘la jihad (guerra santa) in corso (in Afghanistan) continuera’ fino alla liberazione completa del Paese dal giogo degli occupanti’. Lo ha fatto in un lungo messaggio di otto pagine in cui ha anche sostenuto che ‘grazie ad un ordine dato un anno fa’ gli insorti hanno infiltrato le forze di sicurezza afghane in modo da poter ‘realizzare attacchi coordinati’ ed ‘infliggere pesanti perdite al nemico’, conosciute convenzionalmente come ‘Green-on-Blue’.
E ancora oggi uno di questi attacchi di afghani in divisa contro militari stranieri ha causato la morte di due soldati americani nella provincia occidentale di Farah, che e’ nella regione sotto responsabilita’ del contingente italiano della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf). Poco dopo, a confortare le parole del Mullah Omar, un soldato dell’esercito afghano ha imbracciato il fucile sparando contro un gruppo di commilitoni afghani e dell’Isaf nella provincia meridionale di Kandahar, senza questa volta causare vittime, ma ferendo comunque altri due soldati statunitensi.
Il ripetersi dei ‘Green on Blue’ ha fatto accendere l’allarme rosso nelle alte sfere del governo afghano e nel quartier generale dell’Isaf dove si pianifica, prima del completamento del ritiro nel 2014, l’opera di formazione dell’esercito e della polizia afghani che implica che i militari locali e stranieri lavorino spalla a spalla. Lo stesso segretario alla Difesa Usa, Leon Panetta, si e’ detto martedi’ ‘molto preoccupato’ per questi ‘colpi interni’ che possono avere un impatto negativo nella cooperazione bilaterale.
In effetti quest’anno il fenomeno conosciuto come ‘Green on Blue’ e’ cresciuto fortemente con finora 28 attacchi e 36 soldati Nato uccisi. Nel 2011 essi erano stati 21 (con 35 soldati stranieri uccisi) mentre nel 2010 furono 11 con 20 morti. Che la tensione sia forte – acuita dall’incidente ieri di elicottero costato la vita a sette militari americani – lo si rileva dalla dura risposta data dal generale John Allen, che comanda l’Isaf, al testo del Mullah Omar, definito ‘un inequivocabile messaggio di morte, odio e disperazione per il popolo afghano’.
‘Ripetendo lo stesso insensato linguaggio degli anni precedenti – sostiene – Omar ancora una volta invita i suoi militanti ‘fare molta attenzione a proteggere la vita, le proprieta’ e l’onore’ delle persone’. Ma, prosegue, ‘come abbiamo visto nelle province di Nimroz e Kunduz pochi giorni fa, Omar ha mandato i suoi assassini a massacrare decine di uomini, donne e bambini innocenti’. Nel 2012, insiste, ‘centinaia di afghani innocenti sono stati uccisi da bombe fatte scoppiare dai suoi uomini. Quindi, o Omar e’ un bugiardo, o i suoi accoliti non lo ascoltano’.































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