Paolo Gentiloni, in conferenza stampa, annuncia risorse importanti per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto: “A metà aprile vareremo un decreto correttivo per la crescita che prevederà lo stanziamento di un miliardo di euro l’anno per tre anni destinato alla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto”. Tre miliardi in totale. La misura, ha proseguito il presidente del Consiglio, “prevederà – oltre alla ricostruzione – misure per il sostegno al reddito e per la manutenzione degli edifici, anche nelle zone oltre il cratere, nelle zone più fragili dal punto di vista sismico”.
Le modalità con cui verranno utilizzati i fondi per la crescita verranno decise dal governo e daranno priorità alla ricostruzione e al sostegno delle attività produttive nelle aree colpite. Poi verranno stanziate delle risorse per i comuni colpiti, che – come ad esempio sulla raccolta dei rifiuti – non riscuotono più le tasse dei cittadini”.
Il fondo per la ricostruzione – ha assicurato il premier – non inciderà sull’indebitamento netto e sarà inserito in un ‘decreto correttivo per la crescita’.
Il premier ha sottolineato che si tratta di “un’operazione che risponde alla necessità di una correzione dello 0,2% sui conti e contemporaneamente contiene degli investimenti sulla crescita”.
Dunque il governo risponde all’emergenza ma guarda anche più in là, a lungo termine, lavora per fare in modo che i territori colpiti dal terremoto si possano rialzare prima possibile. Questo è il concetto che Gentiloni ha voluto esprimere davanti ai giornalisti. “La macchina della ricostruzione che abbiamo messo in campo sta proseguendo il suo lavoro. Stiamo uscendo dalla fase più critica dell’emergenza. Stiamo terminando le operazioni di sopralluogo per verificare l’agibilità degli edifici, è iniziato il percorso di consegna delle cosiddette ‘casette’ che nelle prossime settimane accelererà, stiamo ultimando la rimozione delle macerie nelle aree pubbliche e la costruzione di venti scuole pubbliche”.
L’OPPOSIZIONE
C’è sempre chi non si accontenta. E dunque fa sentire con forza la propria voce. E’ il caso delle opposizioni, in prima fila Fdi e M5S.
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia: “A oltre sei mesi dal primo sciagurato sisma che ha colpito il centro Italia e dopo tre decreti legge, la nomina di un commissario straordinario e le tante promesse fatte, di risultati concreti non ce ne sono stati, speriamo che almeno questo annuncio si trasformi in realtà”.
Movimento 5 stelle. “La lista delle buone intenzioni diramata da Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi avrebbe il sapore della burla, non fosse che purtroppo l’attuale maggioranza ci ha ormai abituati all’utilizzo indiscriminato del futuro come tempo verbale circa l’operatività nel post-sisma. Il ‘fare’ da Renzi a Gentiloni è sempre un ‘faremo’: intanto, nelle zone colpite, va tutto a velocità di moviola”. Così in una nota Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.
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