Cala finalmente il sipario sui retroscena e passi in avanti con annessi dietrofront di questi mesi, Silvio Berlusconi scioglie la riserva, scioglie i quid vari, e torna in campo per guidare ancora una volta il Popolo della Libertà (o come si chiamerà) in lizza per una vittoria dei moderati. E’ tranchant l’ex premier, volti nuovi, restyling di nome e logo, apparentamento con la Lega di Maroni, con la Destra di Storace e con una serie di liste satellite o movimenti civici.
Eravamo abituati, Berlusconi dal cilindro ha tirato fuori Berlusconi. Non c’era un’altra personalità, un altro leader, un altro carismatico uomo del fare che con pragmatismo potesse prendere con un colpo di frusta le redini del Paese. Avremmo dovuto attendere potenzialmente ancora diversi anni all’opposizione. D’altronde suo stesso parere: ‘Angelino è fantastico, ma per avere leadership serve tempo’.
Ecco, tempo che non abbiamo più a disposizione. Il Paese è in una condizione peggiore di quando il Cavaliere consegnò il testimone ai tecnici. Tutti i dati macroeconomici (eccetto lo spread, unico loro cruccio) bocciano inequivocabilmente l’operato Monti. La spirale recessiva non s’è mai arrestata, anzi, è degenerata. Pil in calo, consumi in battuta d’arresto, disoccupazione giovanile al 36% e generale all’11.6%, pressione fiscale al 50%, crollo delle immatricolazioni auto e gelo dei salari (per non parlare delle pensioni ferme un altro giro per le tanto agognate rivalutazioni). I cittadini sono spaventati, il tesoreggiamento è divenuto legge di mercato, la moneta non circola e quella che gira va a rilento non dando ossigeno alle imprese.
Nel quadretto v’è un Quirinale che pilota le mosse istituzionali del Parlamento, che tenta di salvare un Mario Monti che già si sente fuori, dichiarando di non avere più i numeri per continuare, e che dopo la legge di stabilità, entro un mese, abbandonerà il tetto coniugale in questo mai gradito matrimonio con gli italiani.
Oggi la politica ci riserva una esemplare lezione di contrappasso dantesco. Berlusconi un anno orsono lasciò il Governo affinché i tecnici ci salvassero dalla crisi, ed oggi lo stesso Berlusconi ridiscende in campo per salvarci dai tecnici che han portato sull’orlo del baratro lo Stivale.
Twitter @andrewlorusso
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