"L’82 per cento dei nostri laureati che lavorano all’estero si trovano in Europa, ma non si tratta di una migrazione come quella di un tempo, con un forte radicamento nella società e quindi con la conseguente possibilità di esprimere dei candidati all’interno di quella stessa società in cui i nostri laureati vanno a vivere, bensì di un tipo di mobilità completamente diversa. Quindi, credo si debba anche aggiornare il concetto di mobilità e di emigrazione". Lo dice la senatrice del Movimento 5 Stelle Maria Mussini, sulle elezioni europee.
"Non si tratta di soggetti che sono profondamente radicati in Spagna, in Francia, in Gran Bretagna (che accoglie la maggiore parte dei nostri laureati), bensì di soggetti il cui legame con l’Italia deve essere conservato con la maggiore cura possibile". "Che cosa c’entra questo con le elezioni europee? Tali soggetti sono tra l’altro altamente qualificati, perché stiamo parlando di una migrazione di altissima qualità: parliamo di laureati, di specializzati, di persone inserite nel miglior tessuto produttivo dei Paesi in cui sono andati a vivere".
Secondo Mussini "la strada è da un lato quella di sensibilizzare questa nuova forma di mobilità italiana all’estero; di sensibilizzarla e di tenerla legata alle questioni che pur riguardano l’Italia e che vengono discusse all’interno del Parlamento europeo. Dall’altro lato, credo che sia giusto trovare le risorse per poter rinnovare Comites e Cgie, ma non a danno di quello stesso percorso di partecipazione democratica, quanto piuttosto da qualche altra parte. Semmai, prendendo atto del fatto che la possibilità di votare nei consolati non viene adeguatamente utilizzata, credo che il Governo dovrebbe cercare di esplorare le possibilità di rendere più economico il voto tramite i consolati piuttosto che eliminare questa possibilità. Credo altresì – ma questo credo che valga per tutti – che sarebbe importante sensibilizzare i cittadini italiani, sia residenti in Italia che all’estero (in Europa nella fattispecie), su quanto è importante partecipare a queste elezioni europee. Per cui noi ci esprimeremo in modo contrario anche su un eventuale ordine del giorno”.
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