Silvio Berlusconi tra trascorrendo questi giorni di luglio nella sua Villa Certosa in Sardegna. Legge i giornali e ciò che legge non gli piace per niente. Retroscena e ricostruzioni che non hanno nulla a che vedere con la realtà delle cose. Il Cavaliere non ci sta, “io che corteggio Roberto Maroni come candidato premier? Ma proprio per niente, io ci sono e resto in campo”, fa sapere l’uomo di Arcore ai suoi più stretti collaboratori.
In attesa del 22 novembre, quando la corte di Strasburgo si esprimerà “sulla mia agibilità politica”. Inutile fino a quel momento parlare di leadership, che comunque resta salda nelle mie mani. Questo il messaggio del Berlusca alle sue truppe.
In una nota diffuse alle agenzie, dunque, Berlusconi ci tiene a chiarire che durante l’incontro con Maroni si è parlato solo “di temi riguardanti la Regione Lombardia, la più grande regione italiana guidata con successo dal centro-destra”. Non di programmi nazionali.
Di fronte a questa precisazione, Matteo Salvini – forse – si sente più sicuro: “La cosa mi rincuora – è il suo commento – perché la Lombardia è la Regione più importante che va al voto il prossimo anno. Non ci sono stati discorsi politici di altro genere”.
Il capo del Carroccio sottolinea però che lui con Angelino Alfano non vuole avere nulla a che fare. E lo dice perché negli ultimi tempi i rapporti tra azzurri e alfaniani sono sempre più stretti… “La Lega non è a disposizione per fare da treno per quelli che cercano una poltrona fra qualche mese. Alfano non lo voglio vedere nemmeno dipinto su un muro, perché è stato una calamità naturale per il Paese visto come ha gestito l’immigrazione”, taglia corto Salvini.
Il guaio, per il ministro degli Esteri, è che nessuno è disposto a cedergli spazio. Lui ci tiene a chiarire che la collaborazione con il Pd “si è ormai conclusa”, ma verso dove andrà? Quale futuro per lui e per i centristi?
Berlusconi lancia Maroni premier? “Mi fa un po’ sorridere – dice Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia – che si pensi ancora di nominare i leader attraverso i titoli dei giornali, perché vuol dire non aver capito dove va l’Italia di oggi. Ogni giorno ne leggiamo uno diverso, ad esempio mi pare che due settimane fa uscì quello di Zaia e ad un certo punto si era fatto addirittura il mio nome. Questo gioco mi interessa francamente poco”.
Invece “sulla legge elettorale sarò chiara: chi vuole il proporzionale vuole far perdere il centrodestra, perché in un sistema tripolare come il nostro, raggiungere il 51% necessario per governare è matematicamente impossibile o comunque molto, molto difficile. Quindi tutti abbiamo bisogno di una legge maggioritaria”.
Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, interpellato sull’ipotesi Maroni premier: “Maroni e’ un bravissimo governatore della Lombardia, e’ stato ministro del governo Berlusconi, ottimo ministro del Lavoro e ottimo ministro dell’Interno. E’ una personalita’ fondante della Lega, e’ una risorsa istituzionale e di governo del nuovo centrodestra vincente nel nostro Paese. Come lo e’ Zaia e come lo e’ il ruvido Salvini”. Nel frattempo nel centrodestra la ricerca di un leader continua.
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