La presidente della Camera, Laura Boldrini, confonde la questione dell’immigrazione clandestina con quella del turismo, quello di lusso in particolare. "Non possiamo offrire servizi di lusso ai turisti e poi trattare in modo inaccettabile i migranti che giungono in Italia dalle parti meno fortunate del mondo, spesso in condizioni disperate". Queste le parole pronunciate dalla terza carica dello Stato.
L’esponente di quella sinistra vendoliana sempre più radical chic non smette di stupirci con le sue frasi a effetto, sì, ma assolutamente prive di senso. Boldrini mischia le mele con le pere e fa un paragone fra due questioni che hanno assai poco a che vedere l’una con l’altra. I voli pindarici dell’elegante signora ci fanno pensare che per lei sia giunto il momento di un ricovero urgente presso una struttura ospedaliera: evidentemente il suo cervello è in tilt, se pensa davvero che sia necessario pensare le politiche del turismo "in modo integrato con altre politiche rivolte all’accoglienza degli stranieri che vengono da noi alla ricerca di pace".
Pietà per quei disgraziati che dall’Africa sono costretti a fuggire a causa di fame e guerra, ma come si fa a non capire che quei povericristi giungono in Italia per cercare di sbarcare il lunario, mentre i turisti di lusso arrivano nel BelPaese disposti a spendere quattrini a palate pur di stare bene, mangiare e bere italiano, rilassarsi nelle località più in della nostra Penisola? Soldi di cui beneficia tutta l’economia del nostro Paese e di quelle zone d’Italia a più stretta vocazione turistica.
La presidente Bolrini ha perso un’altra occasione per restare in silenzio. E’ facile dare ragione alla Lega: chiamate un’ambulanza per Laura.
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