È rivolta tra i rider di Verbania dopo che, da alcune settimane, la piattaforma Deliveroo ha ampliato l’area delle consegne.
A darne notizia è La Stampa: l’estensione del servizio ha infatti comportato per i fattorini l’obbligo di coprire distanze sempre maggiori. Non solo all’interno della città sul Lago Maggiore – dove si concentra il maggior numero di esercizi che effettuano consegne – ma anche verso località come Cannobio, Stresa e Belgirate.
Percorsi che possono arrivare fino a quasi 50 chilometri tra andata e ritorno, lungo una statale molto trafficata.
«Chi si rifiuta viene penalizzato dall’algoritmo dell’app che ci assegna il lavoro e nei giorni successivi riceve meno proposte di consegna», denuncia Filippo, 20 anni, rider dall’ottobre 2023.
«Un collega ha ricevuto una proposta da 7,66 euro lordi per portare un poke da Verbania a Stresa: circa 35 chilometri complessivi. Accettare significa perdere tempo per altre consegne o, se si usa l’auto, non guadagnare praticamente nulla».
I rider di Verbania hanno quindi deciso di fare fronte comune: si sono rivolti alla Cgil e hanno proclamato lo stato di agitazione.
«Stiamo già mettendo in atto qualche forma di sciopero bianco», spiega Thomas, un altro rider.
«Abbiamo chiesto alcuni correttivi — aggiunge Lucia Penna della Nidil Cgil — come la differenziazione delle proposte in base al mezzo utilizzato, auto o bici, e la possibilità di rifiutare le consegne senza subire penalizzazioni.
A parole l’azienda si era detta disponibile, ma nei fatti non è cambiato nulla. Anzi, alla vigilia di Natale ci è arrivata una risposta scritta in cui si afferma, in sostanza, che se le condizioni non piacciono i rider sono liberi di rifiutare».
Una risposta che ha ulteriormente alimentato il malcontento e che rischia ora di trasformare la protesta in un vero e proprio conflitto aperto tra lavoratori e piattaforma.






























