Sicuramente sono un profano di politica e, forse e soprattutto, di etica professionale, di moralità e di onestà. Il motivo del mio atroce dubbio è quanto ha fatto Renzi nelle scorse ore. Con l’elezione del Capo dello Stato ha dato il meglio, anzi il peggio, tra accordi e disaccordi neanche lui ci ha raccapezzato più niente, l’unica cosa che gli interessava era la calcolatrice per la conta di chi avrebbe votato il suo candidato, scelto ed imposto da lui stesso.
Il 30 pomeriggio, visto il risicato vantaggio, che, causa il segreto del voto, non dava tante assicurazioni, ha avuto la spudoratezza, dopo tutto quello che ha fatto, di invitare tutti ad un senso di responsabilità e di convergere sul personaggio da lui scelto.
Oltre al triste e deplorevole comportamento del fiorentino, non può sfuggire il genuflettersi di Alfano ed amici di merenda che, consci di non rappresentare granché, si adattano a qualsiasi ricatto per avere almeno, non dico una sedia, ma uno straccio sul quale mettersi in ginocchio, e con il cappello in mano, in attesa di ricevere di qualcosa.
Purtroppo ci dobbiamo accontentare di coloro che la maggioranza degli italiani vota ed anche di chi viene eletto da un Parlamento che la Consulta ha dichiarato non legittimo. "Che Dio ce la mandi bona", dissero dei vecchi curati che avevano richiesto la perpetua.
































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