Nessun campanello o squillo di tromba per segnalare l’ingresso dei ‘cittadini’ – vietato parlare di ‘onorevoli’ – in Parlamento. L’arrivo dei nuovi deputati e senatori, soprattutto dei ‘grillini’, e’ low profile, senz’altro con i giornalisti. I piu’ evitano le telecamere e c’e’ anche chi non risponde neanche quando gli si chiede il nome. Fenomeno che si registra piu’ evidente al Senato che alla Camera. "Nessuna paura ma solo fastidio", confessa papale papale, ad esempio, ai cronisti armati di taccuino e alle tv una senatrice del Movimento 5 stelle che solo poi, ‘facciario’ alla mano, si sapra’ essere la neoeletta Daniela Donno. Nicola Morra, anche lui eletto con il Movimento 5 Stelle spiega che se questa sara’ una legislatura brve non dipendera’ solo dai cittadini eletti e si schermisce: non siamo qui per interviste, "adesso fateci fare qualcosa". Anche se poi, interpellato sulla situazione politica, risponde: "Ne discuteremo insieme agli altri cittadini. Noi siamo qui per lavorare per la gente". "Voglio essere lasciata in pace", anche la senatrice Cristina De Pietro, altra neoeletta del Movimento 5 Stelle. Neanche lei ci sta all’accerchiamento dei giornalisti davanti al Senato, che da oggi accoglie le new entry per i primi adempimenti amministrativi. La parlamentare esce dall’ingresso principale di Palazzo Madama e subito scattano i flash dei fotografi che la nuova eletta cerca di dribblare. Stessa cosa anche con le telecamere. La senatrice allunga il passo, attraversa Corso Rinascimento e si dirige verso Piazza Navona. E la troupe tv che la tallona deve accontentarsi di una risposta tanto laconica quanto chiara: "Voglio essere lasciata in pace".
Di buon mattino, a Montecitorio, si fa largo fra i cronisti che ‘assediano’ la piazza il grillino Cosimo Petraroli. Non si sottrae alle domande Francesco D’Uva: "Evito di andare in tv perche’ non lo ritengo necessario, ma se un giornalista mi incontra deve fare il suo mestiere", concede e sul no alla fiducia ribadito da Grillo sottolinea che è ‘di fatto una non notizia perche’ il Movimento lo dice da quanto e’ nato’. Si occupa di "sovranita’ alimentare", ed e’ romano ed ha 31 anni, Adriano Zaccagnini, uno degli eletti del Movimento 5 Stelle. Oggi? "E’ una bella giornata, i cittadini entrano nelle istituzioni", risponde ai cronisti lasciando la Sala del Mappamondo. Ha conosciuto il Movimento nel 2007, Zaccagnini, che ai giornalisti che insistono sulle sue prime impressioni replica: "C’e’ spreco di denaro pubblico evidente. In generale un surplus di risorse e personale", ma precisa di riferirsi al "sistema Stato generale". Nessun incidente diplomatico oggi sull’abbigliamento: nessuno sembra aver dimenticato la giacca e al Senato, nemmeno la cravatta. Colpisce quella di Marco Scibona: bianca e rosa ma, soprattutto, ‘griffata’ con slogan No Tav.
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