È arrivata all’aeroporto di Ciampino questa mattina la salma del sergente Michele Silvestri, che sabato, 24 marzo, ha perso la vita in Afghanistan durante un attacco alla base operativa avanzata Ice in Gulistan, nel settore Sud-Est dell’area di responsabilità italiana.
I colpi di mortaio lanciati contro i militari italiani intorno alle 18 (le 14.30 in Italia) hanno provocato anche il ferimento di cinque soldati. Per neutralizzare le postazioni nemiche che hanno sparato le bombe contro l’avamposto, dove opera il 1° Reggimento Bersaglieri, è stato necessario far alzare in volo degli elicotteri d’attacco Mangusta.
Michele Silvestri aveva 33 anni, era sposato, padre di un bambino piccolo e abitava a Monte di Procida. Era sergente del 21/o Genio Guastatori di Caserta. Questo pomeriggio sono previste le esequie di Stato.
Intanto è arrivato il cordoglio delle istituzioni. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha appreso "con profonda commozione" la notizia della morte di Silvestri e del ferimento dei soldati che "assolvevano con onore il proprio compito nell’ambito della missione Isaf". Napolitano ha quindi espresso i suoi "sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari del caduto, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese".
"Dolore e profondo cordoglio per il sacrificio del militare italiano" ucciso in Afghanistan "in un vile attentato terroristico" anche per il ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi, che si è detto "vicino in questo momento alla famiglia della vittima e agli altri militari italiani colpiti nel compimento del loro dovere, in prima linea contro il terrorismo che minaccia la pace e la sicurezza internazionale".
Ai familiari del sergente Michele Silvestri ha portato il "profondo cordoglio" delle Forze Armate e del ministro Di Paolo il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate. Questi ha inoltre espresso al capo di SME, il generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, "il proprio dolore e i sentimenti di profonda vicinanza alla Forza Armata per il lutto che l’ha colpita".
Quanto agli altri militari feriti nell’agguato, le condizioni più gravi sono quelle di un soldato siciliano, Monica Graziana Contraffatto, 31 anni di Gela, volontaria di truppa in forza al 1° Reggimento Bersaglieri di Cosenza, in prognosi riservata. Ci sono poi due suoi commilitoni, entrambi calabresi, Nicola Storniolo di Nicotera (Vibo Valentia) che è stato stabilizzato e Salvatore De Luca di San Giovanni in Fiore (Cosenza) che ha riportato lievi ferite. Gli altri due militari lievemente feriti sono uno del 41esimo reggimento artiglieria Cordenons e l’altro del 21esimo reggimento Genio Guastatori di Caserta.
Discussione su questo articolo