Davanti alla Corte suprema di New Delhi, la Procura indiana ha accettato il ricorso all’arbitrato internazionale, attivato dal nostro Paese lo scorso 26 giugno, sul caso dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo strumento giuridico è previsto dalla Convenzione Onu sul diritto del mare e per l’India – firmataria della Convenzione – si è trattato in realtà di un atto dovuto. Una nuova udienza è stata fissata per il 26 agosto: in quella seduta il governo indiano presenterà un rapporto sul caso e si discuterà sulla possibile sospensione del procedimento interno per tutta la durata dell’arbitrato.
Intanto, la Corte suprema di New Delhi ha prolungato di altri sei mesi il permesso di Latorre a restare in Italia per continuare la propria convalescenza, dopo l’operazione al cuore cui il fuciliere di Marina è stato sottoposto il 5 gennaio: la proroga precedente, arrivata nel mese di aprile, sarebbe scaduta mercoledì.
"La decisione del Governo indiano di partecipare all’arbitrato internazionale da noi avviato – comunicata oggi in udienza dal suo rappresentante – unita all’estensione da parte della Corte Suprema, senza l’opposizione del Governo di New Delhi, di ulteriori 6 mesi della permanenza in Italia del Fuciliere di Marina Latorre, ancorché per un periodo inferiore a quello da noi richiesto, confermano il consolidamento del percorso arbitrale intrapreso dall’Italia il 26 giugno" si legge in una nota della Farnesina, nella quale si sottolinea inoltre che "l’Italia si accinge ora ad attivare tutte le misure necessarie per consentire il rientro in Italia anche del Fuciliere di Marina Salvatore Girone".
"Ritengo molto positiva la decisione della Corte suprema indiana: evidentemente per entrambe le parti l’arbitrato internazionale può essere la via d’uscita di una situazione imbarazzante che pregiudica i rapporti tra due grandi Paesi come India e Italia" afferma Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissioni Esteri del Senato. "Per i Marò scelto l’arbitrato. Ora l’Italia esiga Latorre e Girone in Italia subito, per scelta chiara. Basta prepotenze o sotterfugi" scrive su Twitter il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia).
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