Se non ci fosse Beppe Grillo, l’Italia salterebbe per aria. Almeno, questo è quello che dà a intendere il leader del Movimento 5 Stelle, intervistato da Time. "Io canalizzo la rabbia in un movimento popolare, che poi va e governa. Dovrebbero ringraziarci uno per uno. Se falliamo, in Italia si rischiano violenze di piazza. Se crolliamo noi, le violenze in strada arriveranno. Meta’ della popolazione non ne può più". Il comico genovese ribadisce il no del suo movimento ai partiti tradizionali: destra e sinistra “fanno finta di essere uno contro l’altro, ma in fondo, sono la stessa cosa. Sinistra e destra in Italia, hanno sempre fatto finta di combattere”. E ancora: “il Paese e’ diviso in due. Chi vota per gli altri partiti, e’ gente che non vuole cambiare le cose. Perchè hanno pensioni elevate, forse due case. Lo Stato e’ il loro datore di lavoro. Ma il dibattito cambierà, perchè presto non ci saranno salari pubblici o pensioni. Non ci saranno soldi”. Il M5S vuole il 100% del Parlamento, non meno: “Vogliamo il 100% del Parlamento, non il 20% o 25% o 30%. Quando arriveremo al 100%, quando i cittadini diventeranno lo Stato, il movimento non avra’ piu’ bisogno di esistere. L’obiettivo e’ quello di estinguere noi stessi".
Poi Grillo se la prende con i giornalisti: i media, dice, sono peggio dei partiti politici. “Forse vanno bene i giornali locali”, spiega, “ma quelli che formano l’opinione pubblica, i sette canali televisivi e i tre giornali maggiori fanno parte del sistema”.
Intanto sul blog del leader 5stelle, uno dei blog più visitati al mondo, in un post viene spiegato che la vera causa “che impedisce una rapida convocazione delle Camere e’ che ci sono candidati eletti in due o piu’ circoscrizioni che devono scegliere quale tenere: ancora oggi non si conosce l’esatta composizione del Parlamento perche’ ci sono 20 candidati che sono stati eletti in piu’ circoscrizioni o in piu’ regioni e che hanno tempo fino a 8 giorni dalla proclamazione per esercitare l’opzione tra le varie sedi in cui sono risultati eletti". Chi sono? Nel blog si fanno tutti i nomi: “Bersani, Marino, Letta e Nardelli per il Pd; Vendola e Boldrini per Sel; Tabacci per il Centro Democratico; Alfano, Berlusconi e Barani per il Pdl; Tremonti per la Lega; Meloni, La Russa e Rampelli per Fratelli d’Italia; Bombassei, Ichino, Casini, Cesa, Catania e D’Alia per il polo di Monti. Dalle loro scelte dipendera’ chi entra in Parlamento e chi no, con buona pace degli elettori".
CLAUDIA MORI, LA PROSSIMA VOLTA NON ESCLUDO DI VOTARE GRILLO La moglie di Adriano Celentano nel frattempo attraverso Facebook fa sapere di essere pronta a votare per il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni. Claudia Mori non ha votato Grillo alle Politiche di febbraio. Ma ha cambiato idea, a quanto pare. Perché? Lo spiega lei stessa sul social network più diffuso al mondo: “Leggo oggi sul ‘Giornale’ in prima pagina di una lite tra me e Adriano: secondo l’articolo, avremmo litigato sul sostegno a Beppe Grillo. Adriano lo ha votato, io no, anche se capisco chi lo ha votato. Lo capisco ancor di piu’ alla luce di questo articolo evidentemente strumentale, con dichiarazioni manipolate a sostegno di una tesi precostituita, ignorando che la base della democrazia e’ la discussione e la diversita’ civile di vedute. Grillo ha ragione su molte cose e, leggendo questo articolo, non escludo che alle prossime elezioni decida di dargli anche il mio sostegno".
































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