Caro Filosa,
condivido in toto il tuo articolo, e molte sarebbero le cose da aggiungere per ritrarre questa Italia contemporanea.
Aggiungo solo la generale irresponsabilità degli Italiani, di tutti, nella vita quotidiana: macchine in sosta vietata, intrallazzi per farsi dichiarare invalidi, indifferenza per l’emissione di scontrini e ricevute fiscali da parte di entrambi (commercianti e clienti), scuole che non danno una reale istruzione nè da parte di professori ignoranti nè da parte di studenti svogliati, utilizzo di esoneri con qualsiasi pretesto, ricerca della via più rapida per ottenere documenti od altro, saltando file e chiedendo "se conosci qualcuno", e via dicendo.
Questo è il ritratto dell’Italia contemporanea: sarà pure in parte colpa di Berlusconi, ma lo è anche della sinistra e dei suoi elettori, che fanno gli indignati ma nella vita pratica si comportano peggio.
Mancano dei principi morali, manca una visione superiore dell’Italia, della sua storia millenaria, della sua presenza nel mondo.
Tra pochi giorni si ricorderà l’8 settembre 1943: quella data, che era solo un episodio – anche se grave ed importante – di un immane conflitto mondiale, ha segnato per sempre la vita degli Italiani. Autorità civili e militari in fuga, cittadini abbandonati a se stessi, la guerra civile: sembra di essere sempre in quei momenti, con le modifiche dovute alle diverse situazioni.
Dobbiamo fare tutti uno sforzo collettivo per salvare l’Italia, non con gli scioperi generali, non con le invettive, non con le demonizzazioni, non con gli autoincensamenti e le autoassoluzioni, ma assumersi ognuno le proprie grandi e piccole responsabilità, imparando a rispettare le regole, anche le minime (non gettare un pezzo di carta per terra, fare la fila, posteggiare l’auto negli spazi regolari). Altrimenti, aveva ancora una volta ragione Dante: "Ahi serva Italia, non donna di province ma bordello!".
Cordiali saluti,
Nazzareno Mollicone*
*Consigliere Cgie
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