Cristina Kirchner, durante un convegno al Museo del Bicentenario, nel quale ha presentato un nuovo progetto per la costruzione di case per le classi meno privilegiate – edifici che verranno costruiti su terreni donati dallo Stato -, ha attaccato duramente l’attuale classe media-alta argentina, sottolineando che molti di coloro che oggi vivono nell’agiatezza provengono da famiglie umili. In particolare, Cristina ha denunciato la mancanza di solidarietà da parte della borghesia argentina verso coloro che oggi hanno difficoltà anche solo a sopravvivere.
Come riporta La Nacion, quotidiano argentino, Cristina ha voluto ricordare a tutti, durante il suo intervento, che molti di quelli che arrivarono in Argentina, ormai 100 e passa anni fa, erano “morti di fame”. Ed è vero, non c’è dubbio: anche gli italiani che lasciavano la Penisola per recarsi in Sud America, erano persone in cerca di lavoro, di fortuna, persone umili, povere, che avevano persino il problema di trovare del pane per mangiare. “Morti di fame”, dunque, senza alcuna ipocrisia, pronti ad attraversare l’oceano e andare verso l’incerto, pur di avere la speranza di trovare una vita migliore.
La presidenta ha voluto portare questo esempio per spiegare che a tutti deve essere data una possibilità. Ha parlato anche del suo caso personale, ricordando di provenire da una famiglia di condizioni economiche molto modeste, eppure di essere arrivata a governare il Paese due volte. “Non è forse anche questo, in un certo modo, il sogno americano? Chiunque può essere presidente, anche il figlio di un operaio”, ha sottolineato il capo di Stato.
Dunque nessun attacco agli italiani, come ha voluto fare intendere il senatore “Cacho” Caselli, eletto con il PdL in Sud America e residente proprio in Argentina, che pare più interessato alla politica argentina che a quella che riguarda i connazionali residenti oltre confine (che sono poi quelli che l’hanno mandato a Roma). Al contrario: Cristina Kirchner ha voluto ricordare a molti dei ricchi di oggi da dove provengono, ha voluto ricordare quali fossero le loro origini. E quindi ha voluto chiedere a chi oggi sta bene di pensare anche ai meno sfortunati. Cristina forse qualche errore in Argentina lo sta facendo, ma condividiamo in pieno quanto detto in occasione dell’intervento al Museo del Bicentenario: le sue sono state parole giuste.
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