Premessa: chi ha coniato la definizione “casalinga d’assalto” è un geniaccio. E’ noto infatti che la via dell’amore passa per lo stomaco e ci sono molte probabilità che la via della politica passi per la trippa, con il pomodorino, aglio ed un po’ di piccante.
Nella mia lunga militanza da berlusconiana convinta, concepii tempo fa il progetto di avviarmi ad Arcore con un camioncino sgangherato munito di cucina a legna, ed una bella pentola di polpette al ragù in fieri, nel tentativo di forzare, con questo singolare ariete, il blocco dei notabili.
Le casalinghe sono la ricchezza dell’Italia: a loro si deve il risparmio delle famiglie, le camicie stirate ed i calzini spaiati. Se poi sono d’assalto, possono diventare perfino pericolose: datemi un’aspirapolvere e farò piazza pulita.
Altra caratteristica delle pacioccone matriarche è quella di guardare avanti: pensare al futuro della famiglia, all’istruzione dei figli, alla costruzione di un progetto di società di cui lo Stato è il modello grande.
E’ con questo spirito che insieme ad altri amici in Europa, ben più autorevoli di me, e per nulla casalinghi, abbiamo organizzato l’incontro degli uomini e delle donne liberi del centro-destra a Bruxelles, il 24 marzo. La politica da troppo tempo si è svuotata del contenuto nobile di fucina di idee, di scambio di pensieri che contribuiscano alla costruzione di società migliori. Siamo tutti stati contagiati dai pregiudizi e siamo tutti colpevoli di questa degenerazione. Se oggi ogni fatto si riduce ad una nota della spesa, se i valori fondanti dell’Europa si sono persi nelle scartoffie delle scrivanie dei burocrati, se i cittadini sono stanchi, poveri, infelici e talora si comportano come i polli di Renzo è anche perché senza progetto, non c’è speranza.
Guardare indietro puo’ servire solo ad evitare di commettere altri errori: ma poi bisogna guardare avanti. E guardare avanti significa cercare insieme le risposte alle molte domande inevase: noi cosa siamo? Questa Europa cosa è? L‘Italia, culla della cultura dell’Occidente e custode delle più insigni memorie, ha il compito di riformarsi nel costume e nell’azione per esistere ed essere motore di una nuova Europa a misura dei suoi cittadini. Ed il centro destra con tante diversità – che sono ricchezza – e con i suoi valori puo’ essere il luogo ideale per indicare un sentiero per uscire dalla crisi che non è solo economica: le idee sono una ricchezza. Ed è il momento che ciascuno di noi si sforzi ad aprire la cassaforte del pensiero per dare oro alla Patria.
“Vaste programme”? Non credo. L’importante è cominciare, invertire l’inarrestabile tendenza all’entropia culturale e politica. Promettendo solennemente di non bersagliare nessuno con le mie polpette, le mie salsicce, ed i miei arancini di riso invito chiunque si riconosca in queste modeste considerazioni ad unirsi a noi il 24 di marzo a Bruxelles.
L’APPELLO
Appello agli uomini liberi e alle donne libere di centrodestra che vivono e lavorano in Europa
L’Europa sta attraversando la crisi economica più grave dal 1929, una crisi dovuta a una serie di scelte sbagliate che rischiano di sprofondarci in una depressione economica da anni trenta e di dissolvere il progetto di integrazione europea avviato nel dopoguerra da uomini illuminati.
Anche il nostro Paese corre gravi rischi. L’Italia, nonostante il lavoro, la tenacia, i sacrifici e la creatività di tanti nostri concittadini, è avviluppato ancora in una serie di contraddizioni e inadeguatezze che rischiano di fragilizzarne le ricchezze e di rendere vano lo sforzo quotidiano di tanti.
Noi siamo uomini liberi e donne libere di centrodestra che vivono e lavorano in Europa.
Amiamo l’Italia e amiamo l’Europa e non vogliamo cedere all’ondata di inadeguatezza, di pessimismo e di negatività che rischia di travolgerci.
Sentiamo che è venuto il tempo di offrire una volta di più il nostro impegno personale per aiutare il nostro Paese, l’Italia, e l’Europa a non soccombere.
Riteniamo utile e importante organizzare un incontro europeo di uomini liberi e donne libere che si riconoscono nel centrodestra e nel Partito Popolare Europeo.
L’incontro deve consentire di affrontare, con spirito di verità, le principali sfide del momento, di avanzare le proposte più adeguate per uscire dalla crisi attuale e di parlare al cuore dei nostri concittadini preoccupati in Italia e in Europa.
Vi invitiamo fin d’ora a manifestarci il vostro sostegno e la vostra disponibilità a partecipare all’incontro che stiamo organizzando.
Alberto Basili (Germania) – Simone Ceramicola (Bruxelles – Belgio)
Angela Piscitelli (Francia) – Vittorio Porta Frigeri (Lussemburgo)
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