Ce l’ha fatta a rientrare in Parlamento. Del resto, fin dall’inizio era uno dei favoriti: passa dalla Camera al Senato, ma poco importa. Anzi, forse è pure meglio. Una nuova esperienza, da vivere a pieno. Stiamo parlando di Aldo Di Biagio, il sopravvissuto alla morte di Futuro e Libertà, partito da cui proviene. Di Biagio è stato eletto per la seconda volta grazie ai voti degli italiani nel mondo, nella ripartizione estera Europa. Un passato come coordinatore estero del patronato Enas, nel 2008 viene eletto con il PdL alla Camera dei Deputati. In corso di legislatura, decide di seguire Gianfranco Fini dopo lo strappo fra il presidente della Camera e il capo del governo, Silvio Berlusconi. Una mossa azzeccata? All’inizio poteva sembrare così. Oggi sappiamo che si è trattato di un errore. Lo stesso Di Biagio nei giorni scorsi l’ha detto chiaro: “il progetto Fli è fallito”. Ma lui si è salvato. I suoi colleghi sono stati tutti fatti fuori, dopo il voto. Dei vecchi finiani in Parlamento rimane soltanto, oltre a Di Biagio, Benedetto Della Vedova. C’è anche Mario Caruso, in realtà, a rappresentare il Fli, anche lui eletto in Europa, con 12.576 preferenze. Caruso è nato nel 1955 a Militello in Val di Catania, è residente in Germania. Coordinatore per la Germania del patronato Enas del sindacato Ugl, nel 2008 è candidato alla Camera per il Pdl nella circoscrizione Estero in quota Alleanza Nazionale, ma non è eletto. Nel 2010 lascia il Pdl e aderisce a Futuro e Libertà e ne diviene coordinatore per l’Europa.
Di Biagio e Caruso si sono candidati alle ultime elezioni con la lista Monti nel Vecchio Continente, il primo correva per Palazzo Madama, il secondo per Montecitorio. Hanno conquistato il seggio e si preparano ad affrontare una legislatura che si preannuncia complicatissima e assai breve.
Aldo Di Biagio ha conquistato in Europa il record di preferenze, ben 43,180. E’ riuscito a vincere su Raffaele Fantetti, senatore del PdL uscente che è rimasto fuori dal Palazzo nel quale era entrato per il rotto della cuffia, dopo che Nicola Di Girolamo era stato costretto a dimettersi per gli scandali che ormai tutti conosciamo. Fantetti era stato nel 2008 il primo dei non eletti al Senato, e quindi toccò a lui occupare il seggio lasciato vuoto da colui che poi abbiamo imparato a conoscere come “Nic er fattura”, “lo schiavo” di Mokbel.
Ma torniamo al finiano sopravvissuto alla tempesta che ha maciullato il partito di Fini. Di Biagio è al suo secondo mandato parlamentare, dunque. In questi giorni sta ricevendo telefonate di complimenti e auguri da tutti i suoi amici finiani, ormai ex parlamentari. L’ha chiamato anche Gianfranco Fini, contento che un finiano possa rappresentare gli italiani all’estero in Senato. La sfida non sarà facile, ma Aldo ha dimostrato nel corso degli anni di sapersi muovere abbastanza bene e di essere in grado di trovare sempre il modo per superare gli ostacoli che gli si presentavano davanti. Prima delle Politiche di febbraio, sembrava che Di Biagio cercasse un posto in lista in Italia. Ha voluto invece scegliere la circoscrizione estero, con coraggio. Una mossa che l’ha premiato.
LA SCHEDA Aldo Di Biagio nella precedente legislatura è stato componente della Commissione permanente – lavoro pubblico e privato della Camera. Nato nel 1964 a Roma, è residente in Croazia. Ha studiato economia con specializzazione in finanza di impresa. E’ un imprenditore nel settore dei trasporti e delle bioenergie. E’ sposato, ha tre figlie. Dal 2001 al 2005 ha ricoperto la carica di Capo ufficio Relazioni internazionali su incarico dell’allora Ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno. Ha svolto l’incarico di Consigliere del ministro Alemanno, per le relazioni industriali e imprenditoriali, per lo sviluppo e la promozione dell’agroalimentare italiano all’estero e la valorizzazione della ristorazione italiana nel mondo. E’ stato componente del Comitato nazionale per il collegamento tra il Governo italiano e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Nel 2003 è stato coordinatore delle attività internazionali e promotore degli eventi e delle manifestazioni all’estero del Ministero delle Politiche agricole e forestali durante il semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea. Ha ricoperto la carica di dirigente presso il coordinamento estero dell’Enas. E’ stato dirigente del sindacato Ugl. E’ componente della Commissione generale per gli affari economici dell’Assemblea parlamentare dell’Iniziativa Centro Europea (InCe). Nel 2008 ha costituito l’Associazione di amicizia parlamentare Italia – Croazia. Dal 2009 è presidente dell’Associazione di Amicizia e Cooperazione bilaterale Italia – Indonesia, costituita nell’ambito delle attività dell’Istituto Italiano per l’Asia e il Mediterraneo (Isiamed). Nel 2008 era stato eletto alla Camera con il Pdl, poi era passato con Fli.
Twitter @rickyfilosa
































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