"Esiste una legge che parla chiaro, la casa in Patria del connazionale all’estero è un’abitazione principale e un’eventuale imposta deve essere soggetta alle opportune detrazioni, ma con l’Imu questo non avviene, l’unica conquista che ho ottenuto durante la discussione del Dl fisco è stato il riconoscimento della discrezionalità del comune nel riconoscimento di “abitazione principale” dell’unità immobiliare posseduta dai cittadini residenti all’estero, non è stato possibile andare oltre, e le ragioni chiedetele agli autorevoli esponenti del Pdl che in Commissione finanze etichettarono la cosa come “poco importante”. Lo dichiara Aldo Di Biagio, candidato al Senato con la lista “Con Monti per l’Italia”, nellla ripartizione estera Europa.
“Il Governo si è impegnato a rivedere questo principio di discrezionalità – conclude Di Biagio – accogliendo un mio ordine del giorno lo scorso aprile sempre nell’ambito del decreto fiscale, anche perché la sussistenza di questa normativa così frammentaria e al limite della legittimità rischia di crearci qualche problema anche in sede europea”. “Il programma di Monti così come delineato mira proprio a rivedere gli aspetti più critici dell’imposta e alla luce dell’impegno assunto siamo certi che all’inizio della legislatura si saprà rivedere l’intera disciplina e consentire l’applicazione di una legga equa per i nostri connazionali per i quali l’abitazione rappresenta il legame più caro e sentito con la propria terra di origine e non un lusso da mettere su una gogna fiscale”.
































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