Pur nella consapevolezza delle particolari difficoltà finanziarie in cui si trovano molti Comuni italiani, a cui si desidera contribuire in misura equa rispetto ai connazionali, come atto di giustizia, di sensibilità e di gratitudine nei confronti di coloro che per ragioni di lavoro sono stati costretti a recarsi fuori dal territorio nazionale e che hanno sempre contribuito e contribuiscono alla crescita economica dei loro territori di provenienza, gli italiani nel mondo chiedono ai sindaci dei Comuni italiani:
– di applicare in modo non penalizzante la facoltà loro concessa riconoscendo l’assimilazione delle loro abitazioni in Italia a prima casa;
– di ridurre in misura del 50% la tassa annuale sui rifiuti visto il limitato utilizzo del servizio medesimo.
Il malcontento e la delusione, sia per il mancato riconoscimento di prima casa che per i gravosi oneri sui servizi di cui si usufruisce in modo molto parziale, sono molto diffusi e contribuiscono a far crescere tra gli italiani all’estero un senso di sfiducia nelle istituzioni territoriali e nazionali, percependo in questo tipo di atteggiamento un palese tradimento delle proprie aspettative di riconoscimento del legame profondo che mantengono con i loro territori d’origine, che, grazie anche alle loro rimesse economiche, hanno contribuito e contribuiscono, con enormi sacrifici e risparmi, segno di attaccamento alla propria terra, al benessere ed alla crescita economica e sociale.
Il crescere di questa forma di disaffezione così generalizzata potrebbe procurare un grave danno economico, che si ritorcerebbe contro gli stessi Comuni, se si considera all’indotto che la presenza, seppur parziale, degli italiani all’estero produce in Italia nei vari settori.
Gli italiani nel mondo si sentono rinnegati di fronte a questa politica di ostilità nei loro confronti e costretti, prima o poi, stante il perdurare di questa situazione, ad assumere dolorose decisioni.
In attesa che il governo riesamini l’intera questione, assumendosi le proprie responsabilità, gli italiani nel mondo si augurano che i Sindaci accolgano il loro appello, rivolgendo loro l’augurio di buon lavoro.
































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