Mi dispiace, ma devo contestare un’affermazione di Aldo Cazzullo (Corriere, 23 gen.) quando afferma: “In questi anni, Bagnasco, muovendosi sempre in sintonia con il Papa, ha saputo riequilibrare gli orientamenti dei vescovi italiani”. E’ verissimo che Bagnasco ha orientato i vescovi italiani, ma nel contempo è verissimo che quasi mai si sia mosso in sintonia con il nostro grande Papa Ratzinger!
Se molte volte, tramite Bertone , le parole del “Politicus italicus” Bagnasco sono state volutamente travisate, in modo da trovare un’apparente continuità di pensiero con la Chiesa ufficiale, lo dobbiamo alla clemenza, alla lungimiranza ed alla volontà unificatrice totale che anima il Santo Padre, specialmente in questi ultimi anni del pontificato che lo vede impegnato nel tentativo di riabbracciare i fratelli delle Chiese separate.
Bagnasco predica bene: “Dalla Chiesa nessuna ingerenza”, invece razzola male a Todi: indica chi l’italiano cattolico debba votare; indica chi sia degno di essere votato; crea la figura, l’immagine tipo del politico da seguire; coordina le azioni da intraprendere per il bene del Paese; determina i parametri base della socialità della Nazione e, tramite l’associazionismo, si formano ministri in carica. Infatti dice che il vero Vangelo è quello che è innescato in una matrice antropologica ed etica col fine sociale e valoriale! Insomma il Vangelo è diventato un “libretto rosso” di impegno cattolico per le masse! Il Prelato si giustifica però, chiarendo che il suo impegno non è assolutamente diretto sui partiti e sul governo! Scusi Cazzullo, ma Bagnasco chi vuole prendere per i fondelli?
Quando la linea guida non è una fede personale ed intimista, parlando di Vangelo, vuol dire riferirsi ad altri libretti di altre religioni che hanno un’alta valenza diretta sul sociale. Vuol dire esattamente: tradire il Vangelo!
Vuol dire, insomma, non aver capito cosa intendesse dire Cristo: “Date a Cesare ciò che è di Cesare…” e cioè: quando il Signore stesso indicava molto chiaramente la non interferenza sulle questioni sociali di massa “terrene”. Che imparasse da Madre Teresa, il Vangelo, il Presidente CEI Bagnasco! Il compito di un Principe della Chiesa è – dovrebbe essere – quello di insegnare che Cristo ha un rapporto diretto “intimista” proprio con quel singolo “individuo” che il nostro prete disdegna e non con le folle oceaniche della “massa”.
Quando, dopo la moltiplicazione dei pesci e dei pani, la folla lo riconobbe come il profeta che doveva venire, Cristo non arringò alla “massa”: lo avrebbe potuto fare dopo il miracolo; sarebbe stato altamente e socialmente “valoriale” e, magari, avrebbe potuto essere eletto “Re”, ma Egli cosa fece? Se ne andò via, perché Cristo parla esclusivamente all’individuo! Se poi questo “individuo” vota Monti, Casini, o Bindi e Vendola, sono fatti suoi!
































Discussione su questo articolo