E’ morto oggi a Roma Erich Priebke, capitano delle SS in Italia durante la seconda guerra mondiale. Priebke, 100 anni compiuti a luglio, era stato condannato all’ergastolo per aver partecipato sia alla pianificazione, sia alla realizzazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine durante il quale, nel 1944, vennero fucilati 335 civili italiani a Roma come rappresaglia per un attacco partigiano che aveva provocato la morte di 33 militari tedeschi.
Dopo una lunga latitanza in Argentina, Priebke fu fermato nel 1994 da una troupe della Abc, televisione americana, che gli chiede se sia proprio lui l’ex capitano delle SS. Dalla sua risposta positiva, iniziarono per Priebke i guai. Fu arrestato ed estradato in Italia nel 1995 e imputato di concorso in violenza con omicidio continuato in danno di cittadini italiani. Il Tribunale militare ordinò la scarcerazione dichiarando il "non doversi procedere, essendo il reato estinto per intervenuta prescrizione". La Corte di Cassazione annullò però la sentenza e dispose un nuovo processo a suo carico. Nel marzo 1998, la Corte d’appello militare lo condannò all’ergastolo. A causa dell’età avanzata, però, l’ex SS ottenne gli arresti domiciliari.
Il 29 luglio scorso l’ex ufficiale nazista responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine ha compiuto 100 anni. Tensioni e parapiglia ci furono sotto la sua casa di Roma, in zona Boccea. Sotto l’abitazione dell’ex capitano delle SS naziste, i manifestanti esposero diverse bandiere di Israele con la stella di David e alcuni manifesti con scritto "Lui può festeggiare il suo compleanno, le sue vittime no". Sulle auto del quartiere su altri volantini c’era scritto "Quando si è assassini l’età non conta. Diciamo no alle feste di compleanno per l’assassino nazista". Poi la commossa lettura dei nomi delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, pronunciati al megafono.
L’INTERVISTA TESTAMENTO Erich Priebke nella lunga intervista testamento scritta in occasione dei suoi 100 anni non rinnega il suo passato. "Ho scelto di essere me stesso". Alla domanda se si sentisse ancora nazista, il capitano delle SS, condannato all’ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine, rispondeva "la fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la Weltanschauung ed ancora ha a che fare con il senso dell’amor proprio e dell’onore. La politica è un’altra questione. Il Nazionalsocialismo è scomparso con la sconfitta e oggi non avrebbe comunque nessuna possibilità di tornare".
PRESIDENTE COMUNITA’ EBRAICA DI ROMA, ‘NON SI E’ MAI PENTITO’ "E’ difficile provare emozione di fronte alla morte di un criminale – dichiara il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici -, un soggetto che nell’arco della sua vita, e qui rimane l’amarezza, non ha mai mostrato nessun momento di cedimento e non ha mai confessato i suoi peccati di gioventù. Non si e’ mai pentito delle azioni criminali, non ha mai avuto pietà per le sue vittime e neanche per i loro familiari". "Io personalmente oggi non riesco nè a ridere né a piangere", aggiunge Pacifici, che conclude: "Esistono delle certezze nella religione. Quelli delle Fosse Ardeatine sono degli angeli e si occuperanno di lui per l’eternità. Priebke fara’ i conti con loro nell’altro mondo".
LA NOTIZIA FA IL GIRO DEL MONDO Dalla stampa argentina cosi’ come a quella israeliana e tedesca, la notizia della morte dell’ex ufficiale delle SS Erich Priebke ha fatto subito il giro del mondo. "E’ morto Erich Priebke, ex ufficiale nazista che si nascose a Bariloche", scrive La Nacion in home page, mentre Haartez e la Bbc la inseriscono tra le loro breaking news. "Criminale nazista muore a cento anni", si legge sul sito israeliano Ynet, mentre Times of Israel ricorda che fu condannato all’ergastolo "per aver preso parte ad una delle piu’ gravi atrocita’ commesse in Italia durante la seconda guerra mondiale". La morte di Priebke viene ripresa da moltissime pagine web in Germania, dal Die Welt al Berliner Kurier e Focus online. Dal Mundo al Pais, passando per Les Echos, Le Figaro e L’Express, anche Francia e Spagna danno risalto alla notizia e Oltreoceano non sono da meno anche il Washington Post ed il Chicago Tribune.
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