Una proposta in cinque punti ‘radicali’ sui quali chiamare a pronunciarsi il Parlamento e con un’occhio di riguardo alle inclinazioni del Movimento cinque stelle. E’ questa l’agenda alla quale sta lavorando il Pd e che Pierluigi Bersani, nel caso riceva l’incarico da parte del capo dello Stato, provera’ a proporre a Camera e Senato. Si va da un’ulteriore taglio del finanziamento dei partiti al conflitto di interessi alle norme di contrasto alla corruzione.
Al primo posto il tema dei costi della politica. Il partito democratico e’ da sempre favorevole al dimezzamento del numero dei parlamentari (proposta sostenuta anche durante la discussione delle riforme costituzionali in Senato) e su questo insistera’ il segretario proponendo anche un’ulteriore riduzione del finanziamento pubblico dei partiti. Altro tema che sta a cuore a Beppe Grillo e sul quale il partito e’ intenzionato a insistere e’ quello del conflitto di interessi. Gia’ nel programma elettorale del Pd era previsto, per l’altro, di inserire nella Costituzione il divieto esplicito del conflitto di interessi per chi assuma incarichi di governo a qualsiasi livello, da quello locale a quello nazionale.
Nell’eventuale proposta che Bersani sta mettendo a punto sarebbe compreso, poi, il taglio delle spese militari. Un punto, anche questo, sul quale Bersani aveva insistito anche prima delle elezioni parlando dell’opportunita’ di rivedere e limitare le spese militari degli F35. ‘Le nostre priorita’ – aveva detto – non sono i caccia ma il lavoro’.
Nell’agenda da proporre in Parlamento non potra’, poi, non essere presente un capitolo, sul quale anche in questi due giorni hanno insistito diversi dirigenti del Pd, e cioe’ quello dell’anti-corruzione. Il Pd insistera’ su norme piu’ stringenti su questo fronte anche per inserire misure che aveva proposto ai tempi della discussione del ddl Severino, bocciate dal Pdl. Si parla, quindi, di pene piu’ severe per il falso in bilancio (come quella della reclusione da 1 a 5 anni) e inasprimento delle sanzioni anche per corruzione propria; abuso d’ufficio; traffico di influenze illecite e ancora introduzione del reato di auto-riciclaggio. Infine estensione della responsabilita’ penale degli enti privati anche ai reati tributari.
Altro punto caldo sara’ quello del lavoro. Il Pd sarebbe intenzionato ad aprire alla proposta del reddito di cittadinanza. Inoltre, per far ripartire l’economia, riproporra’ il piano straordinario proposto da Bersani in campagna elettorale per il pagamento dei crediti che le aziende vantano nei confronti della pubblica amministrazione oltre che un allentamento del patto di stabilita’ interno per liberare risorse.
































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