"Ma cos’è questa crisi…" recitava una popolare canzone del 1933. Delle risposte precise su cosa sia questa crisi – non quella degli anni trenta, ma quella che ha avuto origine nel 2008 e ancora tiene nella sua morsa le nostre società – le hanno fornite oggi l’Inps e l’Istat: l’istituto previdenziale ha evidenziato come nei primi undici mesi del 2013 siano state presentate 1.949.570 domande di disoccupazione, con un aumento del 32,5% rispetto alle domande presentate nel corrispondente periodo del 2012, che erano state 1.471.681. L’istituto di statistica, invece, ha diramato oggi gli ennesimi dati impietosi sulla disoccupazione giovanile: a novembre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati o disoccupati) è pari al 41,6%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4 punti nei dodici mesi; si tratta del livello più alto mai raggiunto dall’inizio delle serie storiche, ovvero dal 1977. Il tasso di disoccupazione generale è pari al 12,7%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,4 punti nei dodici mesi: il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 254 mila, aumenta dell’1,8% rispetto al mese precedente (+57 mila) e del 12,1% su base annua (+351 mila).
Tornando ai dati Inps, nel mese di novembre sono state presentate 130.795 domande di Aspi, 45.844 domande di mini Aspi e 556 domande di disoccupazione tra ordinaria e speciale edile. Nello stesso mese sono state inoltrate 9.027 domande di mobilità, mentre quelle di disoccupazione ordinaria ai lavoratori sospesi sono state 82. Per quanto concerne la cassa integrazione, nel mese di dicembre – spiega l’Inps – sono state autorizzate 85,9 milioni di ore, tra interventi ordinari, straordinari e in deroga. Rispetto a dicembre 2012, quando le ore autorizzate erano state 86,5 milioni, si registra una diminuzione dello 0,7%, totalmente imputabile agli interventi di cassa integrazione ordinaria e in deroga, calate rispettivamente del 9,4% e del 16,7%, mentre la cassa integrazione straordinaria fa segnare un aumento del 18,8%.
Nel complesso, anche nel 2013 per tutte le diverse forme di cassa integrazione (Cigo, Cigs, Cigd) le ore autorizzate hanno superato il miliardo (1.075,8 milioni di ore), facendo registrare una lieve diminuzione (-1,36%) rispetto all’anno precedente (quando erano state autorizzate 1.090,6 milioni di ore), determinata interamente dal calo della cassa straordinaria in deroga (-22,93%), mentre la cassa ordinaria è cresciuta su base annua del 2,37% e quella straordinaria del 14,64%. Nel confronto tendenziale con il mese di dicembre 2012, si registra un calo delle ore autorizzate per la cassa integrazione ordinaria (Cigo), che a dicembre 2013 sono state 23,6 milioni, mentre quelle autorizzate a novembre 2012 erano state 26,1 milioni, con una diminuzione del 9,4%. In particolare, la variazione è stata pari a -15,6% nel settore Industria, mentre al contrario nel settore Edilizia vi è stata una crescita del 21,1%. Di segno opposto l’andamento tendenziale della cassa integrazione straordinaria (Cigs). Il numero delle ore autorizzate è stato a dicembre superiore a quello dello stesso mese dello scorso anno: 40 milioni, con un aumento del 18,8% rispetto a dicembre 2012, quando le ore autorizzate erano state 33,6 milioni. Gli interventi in deroga (Cigd), pari a 22,4 milioni di ore a dicembre 2013, fanno segnare invece un andamento decrescente (-16,7%) se raffrontati con quelli del mese di dicembre 2012, nel quale furono autorizzate 26,8 milioni di ore. Nel complesso, in un momento in cui torna prepotentemente nell’agenda politica il tema lavoro con il "job act" annunciato dal segretario del Pd Matteo Renzi, i dati forniti da Inps e Istat rappresentano un ulteriore campanello d’allarme, ricordando a tutti "cos’è questa crisi".
































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