Silvio Berlusconi interviene a Radio Monte Carlo e parla di elezioni regionali: “Se finisse 4 a 3 ci sarebbero senza dubbio conseguenze politiche. Mi chiedo cosa intende Renzi per sconfitta, prima ostentava sicurezza ora lo vedo sempre più preoccupato”. Per il leader di Forza Italia Umbria e Liguria, “regioni storicamente di sinistra, potrebbero cambiare colore. Potrebbe accadere anche a lui quello che e’ accaduto a D’Alema nel 2000. I suoi nemici interni e i tanti nel Pd che ora lo appoggiano solo per convenienza potrebbero fargli pagare una sconfitta a caro prezzo".
Il Cavaliere replica al premier che nelle scorse ore lo ha definito “un biglietto scaduto”: “Lui è un portoghese, è al governo senza neanche aver pagato il biglietto, senza passare per libere elezioni". "Renzi aveva criticato D’Alema che arrivo’ a Palazzo Chigi con una manovra di palazzo, disse che non avrebbe mai fatto la stessa cosa e poi si e’ contraddetto. E’ alla guida di un governo senza esser stato votato dagli elettori, un governo che si appoggia su 130 deputati alla Camera incostituzionali secondo la Consulta e su 32 senatori che hanno tradito il mandato degli elettori di centrodestra e si sono fatti stampella di questo governo di sinistra. E sarei io il biglietto scaduto? Lui e’ molto peggio, è un abusivo".
E sul caso De Luca in Campania: "Oggi con una doppia morale ereditata dai comunisti la sinistra sostiene che basta il voto popolare per annullare il voto di una legge comunque sbagliata ma in vigore. Non si puo’ pretendere che il consenso popolare renda una persona superiore alla legge. Con quale coraggio ora chiedono ai cittadini campani di votare un uomo che in ogni caso non potra’ mai esercitare la funzione di governatore della regione? Ma non basta, i suoi conti, quelli del comune di Salerno, sono un disastro finanziario. Rabbrividisco al pensiero che lo stesso metodo di governo possa essere applicato all’intera regione".
L’INTERVISTA AL TEMPO "Marino è un povero Cristo, mi fa pena. I campi rom sono una vergogna, per tanti motivi. Non è ammissibile che nell’Europa del 21.mo secolo vi siano persone che vivono nelle condizioni in cui si vive nei campi Rom. Vi siano bambini sottratti all’obbligo scolastico e avviati sulla strada della microcriminalità. Vi siano intere comunità che vivono grazie ad attività illegali, o ai margini della legalità". Lo afferma Silvio Berlusconi in una intervista al Tempo: "Questo è un pericolo per loro stessi e per noi tutti. I nomadi che hanno passaporto italiano devono avere gli stessi diritti degli altri cittadini, ma anche gli stessi doveri. Non è accettabile che un bambino, per il fatto di nascere in un campo rom, abbia la sua esistenza segnata. E non è possibile che dei campi nomadi che sono l’epicentro di traffici malavitosi, in cui la legge non esiste, in cui domina l’illegalità, siano autorizzati e in qualche modo assistiti. Se continuiamo così, nelle nostre periferie esploderanno ritorsioni e violenze drammatiche".
"La situazione dei profughi è da tempo insostenibile, per loro stessi e per gli italiani. Eppure si continua ad alimentare un falso buonismo, sulla pelle di persone che fuggono da situazioni drammatiche. Non è facendo finta di commuoversi che si risolve il problema, è intervenendo alla radice, e bloccando il flusso dei profughi prima che lascino l’Africa. Si può ottenere questo risultato con un contingente militare che presidi le coste africane e renda inservibili le imbarcazioni degli scafisti privandole ad esempio temporaneamente dei motori. Operando ovviamente sotto l’egida internazionale". "Non facendo nulla invece si alimenta il traffico della disperazione, e si fa un regalo a tutti gli affaristi senza scrupoli che ci guadagnano: penso alla malavita, che ha a disposizione manodopera disposta a tutto, spaccio, prostituzione, furti; penso a chi sfrutta il lavoro nero a basso costo, sottraendo occupazione ai lavoratori italiani; penso anche ad episodi vergognosi come quello delle cooperative che lucrano sui disperati. La sinistra, che finge di essere solidale, dovrebbe guardare al proprio interno, e fare una profonda riflessione su questi comportamenti".
L’Italia in Europa conta "decisamente poco, visto il persistente rifiuto dell’Unione Europea di aiutarci nella gestione del dramma immigrazione. Il fatto è che l’Europa non è mai diventata quella che sognavano i padri fondatori, un grande spazio di libertà, di solidarietà e di benessere. Non vedo per questa Europa, dominata dai burocrati di Bruxelles e dagli egoismi nazionali, un grande futuro. Mi dispiace molto che il mio paese, l’Italia, che dell’Europa è stato tra i fondatori, assista impotente a questo tramonto del sogno europeo".
"I popoli esasperati danno risposte sbagliate, premiando demagoghi e populisti che non risolveranno alcun problema. Ma la colpa non è dei cittadini, è ancora una volta della miopia dell’Europa che, soprattutto per i più deboli, invece che un’opportunità è diventata un apparato costoso, fatto di vincoli assurdi e regole senza senso".
Silvio nota anche che "la Russia non è un avversario dell’Occidente, è – o almeno potrebbe essere – un partner prezioso nelle grandi sfide del XXI secolo, da quella politica contro il terrorismo islamico a quella economica nei confronti delle potenze emergenti dell’Asia. Le questioni aperte, per esempio quella ucraina, possono essere risolte solo insieme alla Russia, non contro la Russia. Io considero forse il momento più significativo della mia storia politica quando riuscii a convincere Bush e Putin a firmare, a Pratica di Mare, l’accordo di collaborazione fra Alleanza Atlantica e Federazione Russa, un accordo che segnò la fine della guerra fredda. Oggi rispetto a quel trattato siamo tornati indietro fino al limite in cui qualche folle parla addirittura di scontro mi litare. Sono davvero preoccupato. Anche le nostre aziende, a causa delle sanzioni decise mesi fa, pagano un prezzo rilevante per una politica sbagliata, che ci crea solo danni".
“Renzi è un politico puro, ragiona come un politico di professione. Io vengo dalla trincea del lavoro, lui ha sempre fatto politica. Alla sua età stavo realizzando un ambizioso progetto urbanistico che ancora oggi è considerato d’avanguardia in tutto il mondo e stavo per fondare la tv commerciale nel nostro Paese. Detto questo, i nostri rapporti personali sono sempre stati garbati e cortesi. Come lei giustamente ricorda, a noi molte riforme sono state impedite, perché confliggevano con interessi e privilegi consolidati. Se a Renzi non vengono impedite, se si scontrano con resistenze solo simboliche, è perché le sue azioni convengono a coloro che si opponevano alle mie".
Sul Milan: "Alle mie sofferenze da tifoso si aggiungono quelle da azionista, al quale il Milan delle ultime stagioni continua a costare cifre molto alte. Per questo sto cercando un partner disposto a condividere gli investimenti necessari per riportare il Milan al ruolo di protagonista che gli compete. Non quindi un acquirente, ma un socio con un piano industriale e sportivo di alto profilo. Perché quest’anno deve partire la ricostruzione del Milan, oltre a quella – ben più importante, ovviamente – dei moderati del centrodestra italiano come maggioranza politica in grado di esercitare un ruolo di governo del Paese".
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