"Pareggio". E’ il responso che Barbara D’Urso dà dello stile comunicativo di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, entrambi ospiti della sua trasmissione. "Mi sono divertita con entrambi perché sono simili, grandi comunicatori, ironici e autoironici. Giocano, scherzano. Si assomigliano" e "sono molto eleganti. Berlusconi è più british, col doppiopetto, mentre Renzi è più stile Obama, giovanile, con la camicia bianca", "sono due personaggi affascinanti, che sanno parlare di politica semplicemente, per la gente semplice come me" spiega in una intervista a La Stampa nella quale esprime anche il desiderio di avere in studio il capo dello Stato Napolitano: "Sarebbe fantastico. Bisogna proprio che ci attiviamo".
In una intervista a Il Giornale D’Urso rivela anche, in merito a Renzi, che "già il giorno prima mi aveva promesso che avrebbe annunciato gli 80 euro ai bebè. E ha mantenuto". E sulla scelta di darsi del "tu" tra lei e il premier sottolinea: "E’ stata una cosa assolutamente naturale. Siccome ci conosciamo da tre anni, lui è entrato in studio, mi ha dato un bacino sulla guancia: come stai Barbara? Poi abbiamo proseguito", "come fossimo in una trasmissione popolare che si rivolge alle famiglie sul divano sintonizzate su Canale 5 di domenica pomeriggio. A quell’ora bisogna farsi capire, rendere la politica più immediata", "ho cercato di far parlare alla pancia del Paese attraverso la mia pancia".
Sul fatto che con Renzi abbia usato anche i doppi sensi spiega: "L’ho fatto perché lui stava al gioco. I grandi comunicatori sanno che si arriva meglio al cuore della gente essendo morbidi. Forse è un po’ il mio segreto, non sono rigida, ma morbida. Forse anche troppo. Per questo piaccio o non piaccio. L’importante è sapersi prendere in giro. Berlusconi è sempre stato così".
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