Sei anni fa, prima che cominciasse l’interminabile catena dei successi di Siena, si giocavano il titolo nelle finali scudetto, oggi Treviso e Fortitudo Bologna, societa’ storiche del basket italiano, non esistono piu’ e il basket che conta perde i pezzi.
A sancire la loro scomparsa, al termine di percorsi molto diversi tra loro ma accomunati da croniche difficolta’ economiche, e’ stato il consiglio federale della Fip che ha escluso, come previsto, dalla prossima serie A anche Teramo. La stagione 2012/13 si giochera’ quindi a 16 squadre, anche se ora Treviso annuncia battaglia, e ricorsi ad ogni livello possibile come fece Venezia, e si annuncia quindi un’altra estate caldissima.
Non e’, quindi, servita al club veneto la corsa contro il tempo che aveva portato alla costituzione di una nuova societa’, il Basket Treviso finanziata da vari imprenditori locali, dopo la chiusura della plurivincente era Benetton della Pallacanestro Treviso. Che pero’ ha continuato a fare attivita’ a livello giovanile, quindi formalmente non e’ mai ‘morta’. E a questo punto il regolamento parla chiaro: la ‘scissione’ di una societa’ a livello professionistico non e’ prevista.
Ma la nuova Treviso di Pittis e soci contava pero’ sull’articolo 128 del regolamento organico, che tratta di ‘titolo sportivo’ stabilendo che ‘in caso di rinuncia al titolo sportivo, la Fip potra’ assegnare il titolo medesimo ad altra societa’ affiliata appartenente alla stessa citta”. La disputa e’ nata proprio sul termine ‘rinuncia’, perche’ la Pallacanestro Treviso, facendo ancora attivita’ giovanile, non ha mai cessato di esistere. Di sicuro c’e’ che, per un vizio di norma, sparisce dalla massima serie una citta’ che ha fatto la storia del basket italiano fin dai tempi del primo storico scudetto del 1992 con Toni Kukoc e Vinny Del Negro.
Ora tutto questo si e’ concluso, cosi’ come e’ finita, dopo 80 anni, anche la storia della Fortitudo, gia’ retrocessa per debiti nel 2010 in Prima Divisione e da oggi ufficialmente radiata. Effetti inequivocabili della crisi economica che ha fatto saltare numerose squadre anche nelle serie minori.
E intanto la Legadue, che oggi ha ufficialmente perso Piacenza ed Ostuni, ha annunciato che le societa’ non pagheranno piu’ le percentuali ai procuratori dei giocatori e dei tecnici, suscitando le proteste dell’associazione di categoria.
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