“Cuando calienta el sol…”: nelle spiagge latinoamericane, come cantava la canzone, gli italoargentini provano a cantare slogan da stadio come: “Votare, oh, oh. Sognare, oh oh oh”. Infatti, il relax e il dolce far niente al quale teoricamente invitano le vacanze estive, sembrano appropriati nonostante lo scarso tempo a disposizione, per l’ozio creativo, per riflettere, per ricaricare le batterie e per decidere chi votare. Cresce la voglia di rivincita e l’occasione è vicina. Si è messa in moto la macchina elettorale e sta per partire, dopo i giorni di fermento politico trascorsi con la caccia "all’uomo chiave" da inserire in lista. Ora i candidati si preparano al nostro 21 F (le schede votate dovranno pervenire agli uffici consolari entro le ore 16.00 del 21 febbraio 2013), alla corsa verso Roma.
Ricardo Merlo a capo del MAIE (Movimento Associativo Italiani all’estero) ormai esperto del Parlamento italiano, con un movimento maggiormente strutturato, occupa la “pole position”. Giuseppe Angeli, il veterano dirigente, che attraverso i suoi slogan offre esperienza, lavoro, impegno e tenacia, è a capo della lista del PDL. Fabio Porta del PD in Brasile assapora la sua possibile riconferma al Parlamento. Juan Esteban Caselli, in questa occasione lontano da Berlusconi, torna a presentarsi candidato al Senato con la lista “Italiani per la libertà”. Eugenio Sangregorio, presidente dell’USEI, si presenta convinto che questa volta – la terza per lui – sarà la volta buona. Loro e tanti altri sognano con occupare “quell’oscuro oggetto di desiderio”, che è uno scranno nel parlamento italiano.
Tutti i candidati hanno un nemico in comune che è il fantasma dei brogli, perchè il sistema elettorale di voto per corrispondenza non è cambiato, nonostante interrogazioni, proposte, mozioni e quant’altro. Alla fine niente, si vota come prima, per corrispondenza, per cui i brogli sono ancora possibili.
ARRIVEDERCI, ROMA? Alla vigilia delle feste natalizie i nostri parlamentari sono rientrati a casa, ma prima immagino che come preludio di future nostalgie, avranno fatto le ultime passeggiate nella Città eterna e di fronte alla Fontana di Trevi, certamente frutto di un intimo desiderio, avranno ricordato la classica canzone: “Ce sta ‘na leggenda romana legata a ‘sta vecchia fontana, per cui se ce butti un soldino costringi il destino a fatte torná”. E poi, recandosi a Fiumicino, avranno cantato per loro, un’altro dei versi di “Arrivederci, Roma”, good bye, adios, au revoir, hasta la vista! Un arrivederci che esprime il desiderio di ritornare presto. Per alcuni è probabile che il sogno si avveri. Gli altri dovranno rassegnarsi a cantare: “Penso che un sogno così non ritorni mai piú…”.
































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