Elicottero guasto e mancanza di posti nei reparti di Rianimazione di due ospedali dell’entroterra siciliano. Una serie di sfortunati eventi sui quali adesso si dovra’ fare chiarezza. Lo chiedono i familiari di una donna morta nell’ennese dopo il parto. A farne le spese e’ stata una quarantenne che ha partorito un bambino senza vita e poi, dopo qualche ora dal cesareo, e’ deceduta per alcune complicazioni. Antonina Seminara, originaria di Gangi (Palermo), era ricoverata nell’ospedale di Sciacca (Agrigento), dove era arrivata dopo avere aspettato per ore l’elisoccorso. La donna era giunta in nottata nel nosocomio di Nicosia (Enna) in condizioni precarie al termine della gravidanza.
I medici le hanno praticato il cesareo, ma il bimbo non ce l’ha fatta. I sanitari ne hanno cosi’ disposto il ricovero in Rianimazione. Ma ne’ ad Enna ne’ a Caltanissetta erano disponibili posti. L’unico libero era a Sciacca. Ad allungare i tempi di attesa e’ stato anche un guasto all’elicottero dell’elisoccorso di stanza a Caltanissetta che era fuori uso: cosi’ dopo due ore di attesa e la richiesta di intervento da parte dei medici giunta dai carabinieri, e’ arrivato un elicottero da Palermo. I familiari di Seminara hanno presentato una denuncia ai militari dell’Arma e la procura di Nicosia ha aperto un’inchiesta. I medici dell’ospedale di Nicosia hanno precisano che la donna durante l’attesa e’ rimasta sotto costante monitoraggio. Ma i familiari chiedono che sia fatta luce sui ritardi. E la storia e’ rimbalzata anche all’Assemblea Regionale Siciliana.
Il deputato del Pd, Fabrizio Ferrandelli, ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. ”Occorre – dice – accertare tutte le responsabilita’ e verificare se ci sono stati ritardi o errori imputabili ai servizi o alle strutture sanitarie siciliane. Sta di fatto che questa tragica vicenda ci invita tutti a riflettere, ancora una volta, sull’importanza dei punti nascita soprattutto nelle aree marginali della Sicilia distanti dalle grandi strutture ospedaliere”. ”Per questo ribadisco il mio no – aggiunge Ferrandelli – alla chiusura del punto nascita di Petralia Sottana e di tutte quelle aree marginali molto distanti dalle grandi strutture ospedaliere siciliane”.
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